BARI - La Corte d'Appello ha ridotto a 16 anni la condanna per Filippo Capriati, il boss di Bari Vecchia, annullando l'accusa di associazione a delinquere legata al traffico di droga. Questa decisione segue l'annullamento con rinvio da parte della Cassazione nel settembre 2022, che aveva riguardato la precedente sentenza dei giudici di secondo grado baresi, che avevano inizialmente condannato Capriati a 20 anni di reclusione, incluso il reato di associazione.
La Suprema Corte ha confermato la sentenza di secondo grado sulla leadership di Capriati nel gruppo mafioso, rendendola definitiva, così come la ricostruzione della Procura sulla gestione mafiosa del porto di Bari. Inoltre, le pene di altri cinque coimputati sono state rideterminate, variando da un anno e quattro mesi a nove anni e otto mesi, sempre in seguito all'annullamento e al rinvio della Cassazione.
La Suprema Corte ha confermato la sentenza di secondo grado sulla leadership di Capriati nel gruppo mafioso, rendendola definitiva, così come la ricostruzione della Procura sulla gestione mafiosa del porto di Bari. Inoltre, le pene di altri cinque coimputati sono state rideterminate, variando da un anno e quattro mesi a nove anni e otto mesi, sempre in seguito all'annullamento e al rinvio della Cassazione.