Rotary International nel 75° Anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani: focus sulle donne e un libro rivoluzionario

BARI - Il 10 dicembre segna il 75° anniversario dalla pubblicazione della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, un documento che il Rotary International ha sostenuto con fervore, incarnando i valori di diversità e pace. In occasione di questo anniversario, il Distretto 2120 (Puglia e Basilicata) del Rotary International ha annunciato il suo impegno per la pubblicazione del libro "Donne della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani," scritto dalla giornalista barese Enrica Simonetti per Manni Editori, previsto in uscita la prossima primavera.

Il libro si propone di mettere in luce il contributo delle donne nella stesura della Dichiarazione, offrendo un approfondimento su figure spesso trascurate ma fondamentali per i principi sanciti nel documento. La scelta di concentrarsi sul ruolo delle donne emerge dalla volontà di sottolineare il loro impatto nella promozione e difesa dei diritti umani, spesso in secondo piano ma cruciale per la costruzione di una società equa e inclusiva.

Vincenzo Sassanelli, Governatore del Distretto 2120 del Rotary International per il 2023-24, e Maria Gabriella spiegano che il Rotary ha storicamente promosso valori essenziali quali libertà, giustizia, verità e rispetto dei diritti umani. Nel 1940, durante il Congresso Internazionale del Rotary a L’Avana, venne adottata una dichiarazione che riconosceva l'importanza di questi principi per la sopravvivenza stessa del Rotary e il progresso umano.

L'iniziativa editoriale si propone di rafforzare il ruolo sociale delle donne nel mondo, partendo dal contributo di coloro che hanno lottato per i diritti di tutti, e indicando una nuova frontiera per il progresso umano. L'obiettivo è costruire una società in cui le intelligenze e le sensibilità siano integrate, e le responsabilità non dipendano dal genere. L'iniziativa si propone anche di affrontare questioni gravi come la schiavitù, l'asservimento e la sottomissione, riconoscendo che queste sfide sono vitali per mantenere la pace internazionale e il progresso umano.