SAN VITO DEI NORMANNI (BR) - A poche ore dal via la VII edizione del Premio Internazionale "Giuseppe Fasano" – Grottaglie Città delle Ceramiche - può ritenersi già un successo per una molteplicità di motivi che andremo ad elencare nel corso di questo articolo.
Come si ricorderà lo scorso anno il "Premio", che l’organizzatore Giuseppe Fasano dedica al padre Nicola, si svolse nella Tenuta del noto artista Al Bano Carrisi a Cellino San Marco. Fu un successo di partecipazione, ma fu soprattutto un successo per il circuito culturale e giocoso che riuscì a sviluppare. Non ricordiamo un solo momento in cui i numerosi partecipanti distolsero l’attenzione da ciò che accadeva intorno a loro. Il commento finale fu: "Ma è già finito?", espressione che da sola esprime la piena soddisfazione di chi fu presente all’evento e che alcuni pensavano dovesse essere un fatto sporadico.
Ma così non è perché le prime sei edizioni svolte hanno scritto solo il capitolo d’esordio di un premio che certamente, anno dopo anno, saprà trovare nel dinamico promotore e organizzatore Giuseppe Fasano, un autentico "vulcano", colui che saprà mettere in evidenza le peculiarità di un’azione artistico-culturale iniziata dal padre Nicola e portata avanti dai diretti discendenti. La famiglia Fasano, ricordiamo, si tramanda l’arte della lavorazione della ceramica dal 1620, quindi ha superato il quattrocentesimo anno di vita.
Chi ha conosciuto in vita Nicola Fasano, scomparso già da qualche anno, ne parla come di un artista vero, autentico figlio grottagliese, e vero maestro su un duplice fronte. Il primo è stato quello della trasmissione dell’arte ceramica ai figli e ad altri ceramisti, ma ha anche voluto, e saputo, dialogare con migliaia di studenti non soltanto grottagliesi ma di tutta la provincia ionica che chiedevano di visitare il suo laboratorio per vedere plasmare l’amorfa argilla che, magicamente, acquistava forme e figure di grande fascino.
Chi lo ha conosciuto nel suo storico laboratorio, oggi ritorna volentieri, non soltanto perché il figlio Giuseppe è il degno continuatore della tradizione ceramistica dei Fasano, ma anche per quel clima di grande raccoglimento che il sito offre. Guardando i forni e i resti archeologici di una zona che sfida i secoli, sembra ancora aleggiare la figura ieratica di Nicola Fasano.
Il Premio "Giuseppe Fasano", in linea con i suoi obiettivi, si caratterizza per la presenza di personaggi la cui esperienza di vita e professionale può costituire ispirazione ed esempio per la comunità.
L’edizione 2023 vedrà rinnovarsi l’appuntamento in una diversa location, precisamente il Castello Dentice di Frasso a San Vito Dei Normanni.
Unico in Puglia ad essere ancora abitato dalla famiglia d'origine, il castello è ubicato al centro del paese del brindisino. La residenza vanta circa 20 stanze tutte arredate con mobili autentici d'epoca, pavimenti antichi, mobili d'epoca, fotografie, trofei di caccia che arredano ogni angolo del castello rendendolo unico. Il castello dispone anche di un giardino con alberi secolari.
La scelta della location da parte dell’organizzazione del Premio non è stata casuale ma dettata anche dalla lunga amicizia che lega Giuseppe Fasano ai padroni di casa, il principe Giuliano Dentice di Frasso e la consorte, principessa Fabrizia Favia.
Il comitato organizzatore del Premio Internazionale "Giuseppe Fasano" è composto dall’organizzatore Giuseppe Fasano, dal prof. Francesco Schittulli, dal già questore e prefetto Francesco Tagliente, dalla giornalista Agata Battista e dalla principessa Fabrizia Dentice di Frasso.
Per il resto dobbiamo aggiungere che quest’anno, oltre alla attesa "laudatio" del prof. Francesco Lenoci, ci sarà la presenza dell’artista tarantina Mietta, di Romina Power e di Yari Carrisi, figlio del famoso cantante Albano.
Seguirà la presentazione del libro "Giuseppe Fasano. Fatto d’argilla (l’uomo e l’artista della ceramica)" scritto dalla professoressa Sara Didonna. Il libro contiene molti aneddoti della vita del ceramista grottagliese, organizzatore del premio, Giuseppe Fasano. Il lettore può apprezzare non solo la qualità della scrittura della prof.ssa Sara Didonna (presente alla serata), ma anche l’acutezza di certe riflessioni oltre a una serie di fotografie che ripercorrono molti attimi della vita del protagonista.
Tra i premiati ci saranno personaggi del mondo della cultura, dell’imprenditoria, del commercio e della società rappresentata dalla magistratura, dal mondo della sanità e dal volontariato; personaggi che a livello nazionale ed internazionale stanno scrivendo una importante pagina della nostra storia.
Riceveranno il premio l’avvocato tarantino Alessandro Saracino, il cegliese Donato Valente della Fondazione Fiera di Milano, il direttore de la Gazzetta del Mezzogiorno Mimmo Mazza, la scrittrice barese Mina Micunco, la scenografa Fulvia De Nicolò, la giornalista di Mediaset Maria Luisa Sgobba, il medico barese Attilio Guarini, l’imprenditore laertino Salvatore Colacicco.
La serata sarà presentata dalla nota conduttrice di Telenorba, Alina Liccione.
Appuntamento, pertanto, giovedì 28 dicembre alle ore 18.30 presso il Castello Dentice di Frasso a San Vito dei Normanni.
Ingresso con invito e limitato per la normativa sulla sicurezza.