TARANTO - “Il collega Iaia è molto bravo a fare un uso strumentale delle
parole altrui ma molto meno a mascherare la sua ipocrisia. Non ho
rivolto nessun attacco a Carlo Molfetta e anzi ho riconosciuto il grande
valore sportivo che ha rappresentato per il Paese. Continuo a pensare,
però, che essere stato un atleta di altissimo livello non ti dia
automaticamente l’esperienza adatta per svolgere un ruolo così delicato,
soprattutto in un contesto in cui - a causa dei nuovi protagonisti dei
Giochi, a partire dal Commissario straordinario - si naviga a vista. Al
contrario, troverei davvero spiacevole che lo stesso neo-direttore
diventi tra qualche anno il perfetto capro espiatorio per allontanare
certi fallimenti nella realizzazione della manifestazione.”
Così in una nota Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico.
“Per il resto le parole dell’On. Iaia dimostrano esattamente la fondatezza del ragionamento che hanno fatto molti osservatori tarantini in questi giorni. Del resto il loro comportamento sul bilancio di previsione è davvero incomprensibile con le categorie della politica che si assume le responsabilità.
“Per ciò che riguarda la giunta invece - conclude Pagano - c’è un equivoco di fondo con Iaia, perché evidentemente crede che il metodo che regola la vita nel suo partito, quella dei diktat da Roma, sia la stessa che vige anche nel PD. A differenza loro le nostre articolazioni territoriali non sono eterodirette da nessuno. Io ho il massimo rispetto per gli organi di direzione locale e per le decisioni che queste assumono. Tutto ciò che andava detto è stato espresso dalla nostra Segretaria provinciale di cui rispetto il profilo di coerenza assunto. Il collega Iaia, invece, ha già ricevuto ordini dal Ministro Fitto per le prossime partite pugliesi?”
“Per il resto le parole dell’On. Iaia dimostrano esattamente la fondatezza del ragionamento che hanno fatto molti osservatori tarantini in questi giorni. Del resto il loro comportamento sul bilancio di previsione è davvero incomprensibile con le categorie della politica che si assume le responsabilità.
“Per ciò che riguarda la giunta invece - conclude Pagano - c’è un equivoco di fondo con Iaia, perché evidentemente crede che il metodo che regola la vita nel suo partito, quella dei diktat da Roma, sia la stessa che vige anche nel PD. A differenza loro le nostre articolazioni territoriali non sono eterodirette da nessuno. Io ho il massimo rispetto per gli organi di direzione locale e per le decisioni che queste assumono. Tutto ciò che andava detto è stato espresso dalla nostra Segretaria provinciale di cui rispetto il profilo di coerenza assunto. Il collega Iaia, invece, ha già ricevuto ordini dal Ministro Fitto per le prossime partite pugliesi?”