Bari, ultimato il Villaggio dell’accoglienza consegnato oggi all’AGEBEO


BARI - Un terreno con un fabbricato tolti alla mafia per una giusta causa, quella motivazione profonda che ha fortemente portato alla realizzazione del Villaggio dell’accoglienza dell’associazione AGEBEO (onlus) nella persona di Michele Farina. Quest’ultimo, uomo di grande volontà e operosità, in seguito alla scomparsa del suo amato figlio a causa di leucemia, ha voluto dare conforto alle famiglie che necessitano di una lunga sosta a Bari per curare i loro figli, sofferenti della stessa patologia.

Donatella Lomoro, responsabile del procedimento per conto del comune di Bari, ha tenuto a precisare che assieme all’ufficio di direzione dei lavori diretti da Marco Guerra e i direttori operativi, Saverio Zotti, ing. Paolillo ing. cantore, ing. Lopuzzo e Loreto, “tutti abbiamo contribuito al completamento di quest’opera realizzando otto unità abitative due delle quali accessibili e visitabili ai portatori di disabilità distribuite con un piccolo soggiorno, angolo cottura, camera da letto e bagno oltre che due unità a servizio dell’associazione che verranno allestite come spazio comune”. Inoltre ha aggiunto che “è stata realizzata una biblioteca per i bimbi, un piccolo vano per la lavanderia ad uso comune delle unità abitative e per quanto riguarda l’area esterna è stata attrezzata una parte a parco giochi, una a parcheggio, a giardino e una piccola area è stata riservata per un frutteto in modo tale che i bambini possano divertirsi a coglierne i frutti”.

La realizzazione materiale dell’operato è di Edilstudio del geometra Giuseppe Arena: “Finalmente siamo arrivati al completamento di questa opera importantissima!” ha affermato, “le difficoltà non sono mancate però siamo riusciti a superarle tutte grazie alle maestranze che hanno collaborato con me e hanno reso possibile il completamento del lavoro, grazie anche al supporto dato dalla struttura pubblica, dal Responsabile Unico del Procedimento (RUP) e il direttore dei lavori che hanno affrontato le difficoltà che insieme siamo riusciti a superare”.

“Ora festeggiamo ma questo è solo il primo capitolo di una lunga ma lunga trafila. Adesso bisogna conservare l’operato e invito tutti a partecipare alla gestione di questo parco. Chiamiamolo Parco giochi più che Villaggio dell’accoglienza!” Così ha concluso il Presidente Michele Farina.

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