ROMA - Il mondo dello spettacolo, sia in Italia che oltre i confini nazionali, piange la scomparsa di Sandra Milo, avvenuta oggi, lunedì 29 gennaio, nella sua residenza romana, come desiderato dalla stessa attrice. A rendere nota la triste notizia è stata la famiglia della leggendaria interprete, che ha segnato il cinema italiano per oltre sei decenni.
I Primi Anni e il Successo al Cinema
Nata a Tunisi l'11 marzo 1933 con il nome di Salvatrice Elena Greco, Sandra Milo trascorse l'infanzia a Vicopisano, vicino a Pisa, per poi trasferirsi a Viareggio con la famiglia durante l'adolescenza. Il suo debutto cinematografico avvenne nel 1955, affiancando Alberto Sordi nel film "Lo scapolo" di Antonio Pietrangeli. Da quel momento, la sua carriera fu un susseguirsi di successi.
Il 1959 segnò un punto di svolta con il ruolo nel film "Il generale Della Rovere" di Roberto Rossellini, dove interpretò una prostituta accanto a Vittorio De Sica. L'anno successivo, ebbe un ruolo simile in "Adua e le compagne" di Antonio Pietrangeli, e nello stesso periodo recitò in "Asfalto che scotta" di Claude Sautet, condividendo il set con Lino Ventura e Jean-Paul Belmondo. Questi film non solo consolidarono la sua carriera, ma contribuirono a definirla come una delle grandi icone del cinema italiano.
Sandra Milo ha lasciato un'eredità indelebile nell'arte cinematografica, e il suo talento e la sua presenza sul grande schermo saranno ricordati con affetto da generazioni di spettatori.
Nata a Tunisi l'11 marzo 1933 con il nome di Salvatrice Elena Greco, Sandra Milo trascorse l'infanzia a Vicopisano, vicino a Pisa, per poi trasferirsi a Viareggio con la famiglia durante l'adolescenza. Il suo debutto cinematografico avvenne nel 1955, affiancando Alberto Sordi nel film "Lo scapolo" di Antonio Pietrangeli. Da quel momento, la sua carriera fu un susseguirsi di successi.
Il 1959 segnò un punto di svolta con il ruolo nel film "Il generale Della Rovere" di Roberto Rossellini, dove interpretò una prostituta accanto a Vittorio De Sica. L'anno successivo, ebbe un ruolo simile in "Adua e le compagne" di Antonio Pietrangeli, e nello stesso periodo recitò in "Asfalto che scotta" di Claude Sautet, condividendo il set con Lino Ventura e Jean-Paul Belmondo. Questi film non solo consolidarono la sua carriera, ma contribuirono a definirla come una delle grandi icone del cinema italiano.
Sandra Milo ha lasciato un'eredità indelebile nell'arte cinematografica, e il suo talento e la sua presenza sul grande schermo saranno ricordati con affetto da generazioni di spettatori.