VITTORIO POLITO - Torna puntuale la “Giornata Nazionale del
Dialetto e delle Lingue Locali”, che si celebra il 17 gennaio in
concomitanza con la celebrazione di Sant’Antonio Abate e il
contestuale inizio del Carnevale.
La “Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali” è stata istituita dall’Unione Nazionale delle Pro Loco (Unpli) nel 2013 con il preciso intento di sensibilizzare istituzioni e comunità locali alla tutela e alla valorizzazione di questi patrimoni culturali; attività espletata in piena armonia con le direttive dell’UNESCO presso cui Unpli è accreditata dal 2012, nell’ambito della Convenzione per la salvaguardia dei patrimoni culturali immateriali.
Oggi il dialetto non è più sentito come la di lingua dei ceti bassi, simbolo di ignoranza e veicolo di svantaggio o esclusione sociale. Gli atteggiamenti nei suoi confronti, in molte regioni, non sono più negativi, come avveniva qualche decennio fa. Sapere ed esprimersi in dialetto, oggi, è spesso valutato positivamente, rappresenta, accanto all’italiano, una risorsa comunicativa in più di cui servirsi quando occorre in virtù del suo potenziale espressivo. Insomma il dialetto non è più un impedimento, ma un arricchimento. Infatti, Napoleon Katsos, ricercatore dell’Università di Cambridge, ha dichiarato sulla rivista statunitense “Quartz” che «I bimbi multilingui e quelli bi-dialettali hanno dimostrato un vantaggio su quelli monolingue in un punteggio composito di processi cognitivi, basato su test della memoria, attenzione e flessibilità”, per cui ben vengano le iniziative finalizzate alla diffusione ed alla protezione dei dialetti».
Anche per Bari sarà una giornata di Cultura e Tradizione all’insegna della valorizzazione del proprio dialetto, onorata dalla partecipazione attiva della Commissione Cultura del Comune di Bari presieduta da Giuseppe Cascella.
La Festa del Dialetto barese è stata ideata e coordinata da Vito Signorile, direttore del Centro Polivalente di Cultura Gruppo Abeliano, nell’ambito del progetto oMaggio a Bari, in collaborazione con l’Archivio di Stato, diretto dal dott. Adriano Buzzanca, e con le Associazioni riunite intorno al progetto. La manifestazione, a partecipazione gratuita, si svolgerà nell’Auditorium dell’Archivio di Stato (in via Pietro Oreste 45 a Bari) con inizio al mattino alle ore 10 quando si terrà la sessione inaugurale con gli interventi introduttivi delle autorità e degli organizzatori, presenti alcune classi degli Istituti “Duse”, “Marco Polo” e “Marconi-Hack” i cui alunni declameranno propri componimenti in vernacolo.
Nel pomeriggio dalle ore 17 sarà la volta degli autori e delle associazioni del territorio, le cui poesie saranno alternate dalle performance di Enzo Vacca, Antonella Genga e Brando Rossi.
L’edizione 2024 della Festa del Dialetto, oltre all’importanza del vernacolo come linguaggio comunicativo quotidiano e veicolo di creazione letteraria, è particolarmente improntata al dialogo intergenerazionale e alla riscoperta dei luoghi in cui è conservato e tramandato il patrimonio culturale della comunità locale, quale è appunto la struttura dell’Archivio di Stato di Bari.
Per chi volesse saperne di più sulla lingua di casa nostra può consultare il Dizionario Barese/Italiano e Italiano/Barese “Per non dimenticare” di Giuseppe Gioia (1937-2020), Gaetano Mele e Francesco Signorile (WIP Edizioni), ultima pubblicazione in ordine di tempo. Un corposo dizionario, atteso da anni, di circa 1000 pagine, da considerarsi il più completo, ricco e aggiornato di lemmi che, finalmente, vede la luce per la felicità di cultori, poeti, scrittori e simpatizzanti della nostra prima lingua, in modo che “U dialètte acchesì non móre chiú” (Così il dialetto non morrà).
La “Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali” è stata istituita dall’Unione Nazionale delle Pro Loco (Unpli) nel 2013 con il preciso intento di sensibilizzare istituzioni e comunità locali alla tutela e alla valorizzazione di questi patrimoni culturali; attività espletata in piena armonia con le direttive dell’UNESCO presso cui Unpli è accreditata dal 2012, nell’ambito della Convenzione per la salvaguardia dei patrimoni culturali immateriali.
Oggi il dialetto non è più sentito come la di lingua dei ceti bassi, simbolo di ignoranza e veicolo di svantaggio o esclusione sociale. Gli atteggiamenti nei suoi confronti, in molte regioni, non sono più negativi, come avveniva qualche decennio fa. Sapere ed esprimersi in dialetto, oggi, è spesso valutato positivamente, rappresenta, accanto all’italiano, una risorsa comunicativa in più di cui servirsi quando occorre in virtù del suo potenziale espressivo. Insomma il dialetto non è più un impedimento, ma un arricchimento. Infatti, Napoleon Katsos, ricercatore dell’Università di Cambridge, ha dichiarato sulla rivista statunitense “Quartz” che «I bimbi multilingui e quelli bi-dialettali hanno dimostrato un vantaggio su quelli monolingue in un punteggio composito di processi cognitivi, basato su test della memoria, attenzione e flessibilità”, per cui ben vengano le iniziative finalizzate alla diffusione ed alla protezione dei dialetti».
Anche per Bari sarà una giornata di Cultura e Tradizione all’insegna della valorizzazione del proprio dialetto, onorata dalla partecipazione attiva della Commissione Cultura del Comune di Bari presieduta da Giuseppe Cascella.
La Festa del Dialetto barese è stata ideata e coordinata da Vito Signorile, direttore del Centro Polivalente di Cultura Gruppo Abeliano, nell’ambito del progetto oMaggio a Bari, in collaborazione con l’Archivio di Stato, diretto dal dott. Adriano Buzzanca, e con le Associazioni riunite intorno al progetto. La manifestazione, a partecipazione gratuita, si svolgerà nell’Auditorium dell’Archivio di Stato (in via Pietro Oreste 45 a Bari) con inizio al mattino alle ore 10 quando si terrà la sessione inaugurale con gli interventi introduttivi delle autorità e degli organizzatori, presenti alcune classi degli Istituti “Duse”, “Marco Polo” e “Marconi-Hack” i cui alunni declameranno propri componimenti in vernacolo.
Nel pomeriggio dalle ore 17 sarà la volta degli autori e delle associazioni del territorio, le cui poesie saranno alternate dalle performance di Enzo Vacca, Antonella Genga e Brando Rossi.
L’edizione 2024 della Festa del Dialetto, oltre all’importanza del vernacolo come linguaggio comunicativo quotidiano e veicolo di creazione letteraria, è particolarmente improntata al dialogo intergenerazionale e alla riscoperta dei luoghi in cui è conservato e tramandato il patrimonio culturale della comunità locale, quale è appunto la struttura dell’Archivio di Stato di Bari.
Per chi volesse saperne di più sulla lingua di casa nostra può consultare il Dizionario Barese/Italiano e Italiano/Barese “Per non dimenticare” di Giuseppe Gioia (1937-2020), Gaetano Mele e Francesco Signorile (WIP Edizioni), ultima pubblicazione in ordine di tempo. Un corposo dizionario, atteso da anni, di circa 1000 pagine, da considerarsi il più completo, ricco e aggiornato di lemmi che, finalmente, vede la luce per la felicità di cultori, poeti, scrittori e simpatizzanti della nostra prima lingua, in modo che “U dialètte acchesì non móre chiú” (Così il dialetto non morrà).