Casili: 'Pesanti rilievi di incostituzionalità dal Ministero sulla norma con cui è stata eliminata la doppia conformità edilizia'
BARI - “Eravamo stati facili profeti nell’annunciare l'impugnazione dell’articolo 63 del Bilancio di previsione con cui veniva eliminata la doppia conformità edilizia. Oggi la conferma di quanto pensavamo: il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con una nota inviata al Consiglio dei Ministri e alla Regione Puglia ha chiesto di espungere i commi 2 e 3 dell’articolo dalla legge di Bilancio perché ‘si ritiene sussistano profili di incostituzionalità’ e che ‘tale norma appare lesiva della potestà legislativa statale in materia di governo del territorio’”. Lo dichiara il vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili (M5s)-
“Dispiace - continua Casili - che si sia deciso di approvare una norma così scellerata in sede di discussione di Bilancio senza alcuna discussione preventiva e senza alcun confronto con gli ordini. Il tutto nonostante il referto tecnico negativo da parte degli uffici. Parliamo di una strada che già altre Regioni avevano provato a percorrere, ottenendo in quasi tutti i casi lo stesso risultato: l’impugnazione da parte del Governo.
Dare la possibilità ai responsabili degli abusi edilizi o ai proprietari degli immobili di ottenere la sanatoria se l’intervento risulta conforme alla disciplina urbanistica vigente alla presentazione della domanda, eliminando la doppia conformità prevista dalla legislazione nazionale, di fatto vuol dire premiare chi costruisce in maniera abusiva. La doppia conformità infatti è stata stabilita dal legislatore nazionale proprio per evitare che gli strumenti urbanistici fossero modificati per sanare gli abusi, e questo è scritto anche nella nota del Ministero.
Siamo da sempre contrari ai condoni, per questo come gruppo avevamo espresso voto contrario all’articolo e presentato nell’Omnibus un emendamento per abrogarlo. Serve una normativa urbanistica organica, cosa che abbiamo iniziato a fare con il Piano Casa, mentre l’eliminazione della doppia conformità ha rappresentato un passo indietro, esponendoci alle critiche di urbanisti, architetti e associazioni ambientaliste.
Scelte così delicate devono essere fatte dopo i giusti approfondimenti, non cercando scorciatoie che si rivelano improduttive. Dobbiamo incentivare i Comuni a pianificare, invece spesso si cerca di far approvare norme bislacche che disincentivano questa strada”.
“Dispiace - continua Casili - che si sia deciso di approvare una norma così scellerata in sede di discussione di Bilancio senza alcuna discussione preventiva e senza alcun confronto con gli ordini. Il tutto nonostante il referto tecnico negativo da parte degli uffici. Parliamo di una strada che già altre Regioni avevano provato a percorrere, ottenendo in quasi tutti i casi lo stesso risultato: l’impugnazione da parte del Governo.
Dare la possibilità ai responsabili degli abusi edilizi o ai proprietari degli immobili di ottenere la sanatoria se l’intervento risulta conforme alla disciplina urbanistica vigente alla presentazione della domanda, eliminando la doppia conformità prevista dalla legislazione nazionale, di fatto vuol dire premiare chi costruisce in maniera abusiva. La doppia conformità infatti è stata stabilita dal legislatore nazionale proprio per evitare che gli strumenti urbanistici fossero modificati per sanare gli abusi, e questo è scritto anche nella nota del Ministero.
Siamo da sempre contrari ai condoni, per questo come gruppo avevamo espresso voto contrario all’articolo e presentato nell’Omnibus un emendamento per abrogarlo. Serve una normativa urbanistica organica, cosa che abbiamo iniziato a fare con il Piano Casa, mentre l’eliminazione della doppia conformità ha rappresentato un passo indietro, esponendoci alle critiche di urbanisti, architetti e associazioni ambientaliste.
Scelte così delicate devono essere fatte dopo i giusti approfondimenti, non cercando scorciatoie che si rivelano improduttive. Dobbiamo incentivare i Comuni a pianificare, invece spesso si cerca di far approvare norme bislacche che disincentivano questa strada”.