ROMA - L’arrivo della neve è una manna per le campagne colpite dalla siccità dopo un lungo periodo di caldo anomalo che ha provocato i primi segnali di deficit idrico che, accompagnati alla scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica, hanno fatto scattare l’allarme. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti della perturbazione che ha attraversato l’Italia con abbondanti nevicate.
La caduta della neve in questa stagione – precisa la Coldiretti – aiuta l’agricoltura, secondo il vecchio adagio contadino “sotto la neve il pane”, perché garantisce acqua alle campagne. Le precipitazioni – continua la Coldiretti – sono importanti per ripristinare le scorte di acqua sulle montagne, negli invasi, nei laghi, nei fiumi e nei terreni asciutti. A preoccupare in questa stagione è invece il forte e repentino abbassamento della colonnina di mercurio accompagnato da gelate mattutine che, dopo il caldo anomalo, mette a rischio verdure e ortaggi coltivati all’aperto.
L’arrivo del grande freddo – sottolinea la Coldiretti – colpisce le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, e broccoli che reggono anche temperature di qualche grado sotto lo zero ma se la colonnina di mercurio scende repentinamente o se le gelate sono troppo lunghe si verificano danni. A preoccupare – continua la Coldiretti – è anche il balzo dei costi per il riscaldamento delle serre per la coltivazione di ortaggi e fiori che risente dell’impennata della bolletta energetica.
Siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti – 6 miliardi di euro nel 2023, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.