BARI - Questa mattina, al termine delle celebrazioni dell’80° anniversario del Congresso di Bari dei Comitati di Liberazione Nazionale che si sono tenute al teatro Piccinni di Bari, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su invito del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, si è recato al castello Svevo per visitare la mostra “Nonostante il lungo tempo trascorso… Le stragi nazifasciste nella Guerra di Liberazione 1943 – 1945”.
L’illustrazione del percorso espositivo è stata svolta dal Procuratore Generale Militare Marco De Paolis, curatore del progetto. Presente anche il sindaco di Bari Antonio Decaro.
La mostra, organizzata dallo Stato Maggiore della Difesa e dalla Procura Generale Militare presso la Corte Militare di Appello sotto l'Alto patronato del Presidente della Repubblica, è giunta nel capoluogo pugliese anche grazie all’impegno di Regione Puglia e Pugliapromozione dopo aver toccato le città di Roma, La Spezia, Firenze, Palermo, Napoli, Milano e Torino.
Attraverso fotografie, documenti, filmati e pannelli multimediali, la mostra racconta i crimini nazifascisti commessi in Italia e all'estero sulla popolazione civile e sui militari italiani, nell'imminenza e dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943.
L’esposizione documentaria, aperta al pubblico fino al 24 marzo 2024, fa parte del percorso di Turismo della Memoria che la Regione Puglia, insieme a Pugliapromozione, organizza in favore delle scuole per contribuire alla conoscenza delle stragi nazifasciste e al consolidamento della coscienza democratica. Nell’ambito del progetto, durante la cerimonia che si è tenuta al teatro Piccinni nella prima parte della mattinata, sono state distribuite ai docenti degli istituti scolastici presenti 240 Guide intitolate “In Viaggio nella memoria - Tra i luoghi dell’Antifascismo, della Resistenza e dell’Accoglienza”, con cinque itinerari dei luoghi in cui furono perpetrate le stragi nazifasciste in Puglia.
La Guida di Regione Puglia – Pugliapromozione è il risultato di un ampio progetto di ricerca realizzato dall’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea finalizzato al recupero e alla valorizzazione dei luoghi della memoria legati a eventi ed episodi accaduti in Puglia dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
L’illustrazione del percorso espositivo è stata svolta dal Procuratore Generale Militare Marco De Paolis, curatore del progetto. Presente anche il sindaco di Bari Antonio Decaro.
La mostra, organizzata dallo Stato Maggiore della Difesa e dalla Procura Generale Militare presso la Corte Militare di Appello sotto l'Alto patronato del Presidente della Repubblica, è giunta nel capoluogo pugliese anche grazie all’impegno di Regione Puglia e Pugliapromozione dopo aver toccato le città di Roma, La Spezia, Firenze, Palermo, Napoli, Milano e Torino.
Attraverso fotografie, documenti, filmati e pannelli multimediali, la mostra racconta i crimini nazifascisti commessi in Italia e all'estero sulla popolazione civile e sui militari italiani, nell'imminenza e dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943.
L’esposizione documentaria, aperta al pubblico fino al 24 marzo 2024, fa parte del percorso di Turismo della Memoria che la Regione Puglia, insieme a Pugliapromozione, organizza in favore delle scuole per contribuire alla conoscenza delle stragi nazifasciste e al consolidamento della coscienza democratica. Nell’ambito del progetto, durante la cerimonia che si è tenuta al teatro Piccinni nella prima parte della mattinata, sono state distribuite ai docenti degli istituti scolastici presenti 240 Guide intitolate “In Viaggio nella memoria - Tra i luoghi dell’Antifascismo, della Resistenza e dell’Accoglienza”, con cinque itinerari dei luoghi in cui furono perpetrate le stragi nazifasciste in Puglia.
La Guida di Regione Puglia – Pugliapromozione è il risultato di un ampio progetto di ricerca realizzato dall’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea finalizzato al recupero e alla valorizzazione dei luoghi della memoria legati a eventi ed episodi accaduti in Puglia dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.