Il tavolo sull'ex Ilva a Palazzo Chigi ha riscontrato il rifiuto di ArcelorMittal all'aumento di capitale da 320 milioni di euro. La multinazionale si mostra indisponibile a impegni finanziari e investimenti. I sindacati sono preoccupati per la continuità aziendale, e il governo ora valuta le decisioni da assumere attraverso Invitalia.
Il gruppo franco-indiano detiene al momento il 62% di Acciaierie d'Italia, mentre il 38% è in mano pubblica tramite Invitalia. La delegazione del governo - composta dai ministri dell'Economia Giancarlo Giorgetti, degli Affari Ue Raffaele Fitto, delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, del Lavoro Elvira Calderone - ha proposto ai vertici dell'azienda (era presente il Ceo Aditya Mittal) la sottoscrizione dell'aumento di capitale sociale, pari a 320 milioni di euro, così da concorrere ad aumentare al 66% la partecipazione del socio pubblico, unitamente a quanto necessario per garantire la continuità produttiva. Il governo, dopo il no incassato dalla multinazionale, ha incaricato Invitalia di assumere le decisioni conseguenti, attraverso il proprio team legale. Ora l'ipotesi di un aumento della partecipazione pubblica, viene riferito, non sarebbe più all'ordine del giorno.
La situazione potrebbe mettere a rischio il futuro del più grande gruppo siderurgico italiano.
Il gruppo franco-indiano detiene al momento il 62% di Acciaierie d'Italia, mentre il 38% è in mano pubblica tramite Invitalia. La delegazione del governo - composta dai ministri dell'Economia Giancarlo Giorgetti, degli Affari Ue Raffaele Fitto, delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, del Lavoro Elvira Calderone - ha proposto ai vertici dell'azienda (era presente il Ceo Aditya Mittal) la sottoscrizione dell'aumento di capitale sociale, pari a 320 milioni di euro, così da concorrere ad aumentare al 66% la partecipazione del socio pubblico, unitamente a quanto necessario per garantire la continuità produttiva. Il governo, dopo il no incassato dalla multinazionale, ha incaricato Invitalia di assumere le decisioni conseguenti, attraverso il proprio team legale. Ora l'ipotesi di un aumento della partecipazione pubblica, viene riferito, non sarebbe più all'ordine del giorno.
La situazione potrebbe mettere a rischio il futuro del più grande gruppo siderurgico italiano.