Cruciale incontro a Palazzo Chigi sul futuro dell'ex Ilva: il Governo si scontra con Arcelor Mittal
ROMA - Oggi, alle 19, presso Palazzo Chigi, si terrà un incontro decisivo tra il governo e i sindacati per discutere del destino dell'ex Ilva, il più grande polo siderurgico italiano. In preludio a questa riunione, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si è recato al Senato per un'informativa, sottolineando l'urgenza di un intervento deciso per invertire la rotta rispetto agli ultimi 10 anni di problematiche aziendali.
Urso ha dichiarato la necessità di un cambiamento di rotta, impegnandosi a ricostruire l'ex Ilva con un focus sulla tecnologia green, seguendo l'esempio delle acciaierie italiane, leader in Europa in questo settore. Il ministro ha evidenziato la grave crisi attuale dell'impianto, prevedendo una produzione nel 2023 inferiore agli obiettivi minimi stabiliti.
Arcelor Mittal, detentrice del 62% di Acciaierie d'Italia, ha respinto l'ipotesi di un aumento della partecipazione pubblica tramite Invitalia al 66%, scaricando sullo Stato l'onere finanziario senza contribuire finanziariamente. Urso ha criticato questa posizione, definendola inaccettabile e ha affidato ad Invitalia l'esplorazione di soluzioni alternative alla luce dei vincoli europei sugli aiuti di Stato. La situazione mette in evidenza la complessità della trattativa e la necessità di trovare un equilibrio per garantire il futuro sostenibile dell'ex Ilva.
Urso ha dichiarato la necessità di un cambiamento di rotta, impegnandosi a ricostruire l'ex Ilva con un focus sulla tecnologia green, seguendo l'esempio delle acciaierie italiane, leader in Europa in questo settore. Il ministro ha evidenziato la grave crisi attuale dell'impianto, prevedendo una produzione nel 2023 inferiore agli obiettivi minimi stabiliti.
Arcelor Mittal, detentrice del 62% di Acciaierie d'Italia, ha respinto l'ipotesi di un aumento della partecipazione pubblica tramite Invitalia al 66%, scaricando sullo Stato l'onere finanziario senza contribuire finanziariamente. Urso ha criticato questa posizione, definendola inaccettabile e ha affidato ad Invitalia l'esplorazione di soluzioni alternative alla luce dei vincoli europei sugli aiuti di Stato. La situazione mette in evidenza la complessità della trattativa e la necessità di trovare un equilibrio per garantire il futuro sostenibile dell'ex Ilva.