LECCE - Questa mattina, nell’ambito del progetto “Tramareterra – bacino di Acquatina”, sono iniziati i lavori di rimozione dell’ex lido Marina Rella, su lungomare Bergamini, e di ricostruzione del paesaggio naturale costiero di Frigole. Saranno rimosse le murature della struttura, realizzate sul demanio marittimo ormai molti decenni fa, oggi in completo degrado e con concessione demaniale decaduta, le pavimentazioni, tutto ciò che resta di una struttura abbandonata ormai da tempo che occupa oltre seicento metri quadrati di arenile, liberando la spiaggia di Frigole e il paesaggio marittimo da un elemento detrattore che finora ne pregiudicava la fruizione e ne comprometteva la bellezza.
Con il progetto “Tramareterra – bacino di Acquatina di Frigole” l’amministrazione comunale sta attuando un sistema di interventi per rendere possibile la fruizione sostenibile di un sito dall’altissimo valore naturalistico e paesaggistico. Tra questi la demolizione e rimozione di edifici lungo via Bergamini, di cancellate in ferro, elementi in cemento, pavimentazioni incongrue. Una volta rimossi i ruderi dell’ex Lido Rella, saranno avviati interventi di ricostruzione del cordone dunale, con la posa in opera di una viminata in legno per agevolare il processo naturale di rigenerazione.
Altri interventi previsti nel progetto e già in corso nel cantiere riguardano il rifacimento di Piazza Caduti in mare, che diventerà un affaccio panoramico dotato di arredi e panchine, la ridefinizione di via Bergamini come asse d’accesso alla spiaggia per pedoni e biciclette, con il traffico automobilistico – che in estate aggredisce le dune con fenomeni di parcheggio improprio – che si fermerà, eccetto autorizzati, su lungomare Mori, dove sarà possibile accedere a tre aree a parcheggio di interscambio alberate e permeabili di nuova realizzazione. Prevista anche la realizzazione, nell’area di Acquatina già in uso all’Unisalento, di un centro visite e percorsi di fruizione naturalistica e turistica del bacino, destinati a rendere accessibile un sito da lungo tempo chiuso al pubblico.
«Oggi restituiamo a Frigole una parte di quella bellezza che per lungo tempo gli è stata sottratta – dichiara il sindaco Carlo Salvemini – liberiamo più di 600 metri quadrati di superficie dai resti in cemento di una costruzione che ha impedito per lungo tempo di vedere il mare e ha limitato lo spazio di una spiaggia bellissima. Questo è il senso del progetto Tramareterra, restituire alla libera fruizione spiaggia, natura, servizi per valorizzare lo splendido contesto naturale dell’Acquatina. Ringrazio quanti hanno immaginato, creduto, lavorato per realizzare tutto questo. I lavori continueranno con la stessa determinazione».
«In questa fase del progetto di rigenerazione del lungomare di Frigole e Acquatina riportiamo alla luce una spiaggia che sarà libera e fruibile dai cittadini e dai visitatori – dichiara l’assessora alle Politiche Urbanistiche e Marine Rita Miglietta – penso sia una bella giornata per Frigole e per Lecce. Ricostruiamo l’arenile per dare vita a un nuovo corso, senza muri e con visuali e fruizione libera. Quando il progetto sarà ultimato avremo un nuovo paesaggio più coerente alla bellezza di questi luoghi, che invito i leccesi a scoprire. È una conquista della comunità, comincia nel 2018 con l’approvazione del progetto Tramareterra e che oggi, grazie ai finanziamenti regionali per l’attuazione del Piano paesaggistico territoriale regionale è possibile realizzare».
Con il progetto “Tramareterra – bacino di Acquatina di Frigole” l’amministrazione comunale sta attuando un sistema di interventi per rendere possibile la fruizione sostenibile di un sito dall’altissimo valore naturalistico e paesaggistico. Tra questi la demolizione e rimozione di edifici lungo via Bergamini, di cancellate in ferro, elementi in cemento, pavimentazioni incongrue. Una volta rimossi i ruderi dell’ex Lido Rella, saranno avviati interventi di ricostruzione del cordone dunale, con la posa in opera di una viminata in legno per agevolare il processo naturale di rigenerazione.
Altri interventi previsti nel progetto e già in corso nel cantiere riguardano il rifacimento di Piazza Caduti in mare, che diventerà un affaccio panoramico dotato di arredi e panchine, la ridefinizione di via Bergamini come asse d’accesso alla spiaggia per pedoni e biciclette, con il traffico automobilistico – che in estate aggredisce le dune con fenomeni di parcheggio improprio – che si fermerà, eccetto autorizzati, su lungomare Mori, dove sarà possibile accedere a tre aree a parcheggio di interscambio alberate e permeabili di nuova realizzazione. Prevista anche la realizzazione, nell’area di Acquatina già in uso all’Unisalento, di un centro visite e percorsi di fruizione naturalistica e turistica del bacino, destinati a rendere accessibile un sito da lungo tempo chiuso al pubblico.
«Oggi restituiamo a Frigole una parte di quella bellezza che per lungo tempo gli è stata sottratta – dichiara il sindaco Carlo Salvemini – liberiamo più di 600 metri quadrati di superficie dai resti in cemento di una costruzione che ha impedito per lungo tempo di vedere il mare e ha limitato lo spazio di una spiaggia bellissima. Questo è il senso del progetto Tramareterra, restituire alla libera fruizione spiaggia, natura, servizi per valorizzare lo splendido contesto naturale dell’Acquatina. Ringrazio quanti hanno immaginato, creduto, lavorato per realizzare tutto questo. I lavori continueranno con la stessa determinazione».
«In questa fase del progetto di rigenerazione del lungomare di Frigole e Acquatina riportiamo alla luce una spiaggia che sarà libera e fruibile dai cittadini e dai visitatori – dichiara l’assessora alle Politiche Urbanistiche e Marine Rita Miglietta – penso sia una bella giornata per Frigole e per Lecce. Ricostruiamo l’arenile per dare vita a un nuovo corso, senza muri e con visuali e fruizione libera. Quando il progetto sarà ultimato avremo un nuovo paesaggio più coerente alla bellezza di questi luoghi, che invito i leccesi a scoprire. È una conquista della comunità, comincia nel 2018 con l’approvazione del progetto Tramareterra e che oggi, grazie ai finanziamenti regionali per l’attuazione del Piano paesaggistico territoriale regionale è possibile realizzare».
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