Diaghilev, con i 'Perros d’España' alla scoperta del racconto picaresco

BARI - Scomparso ultracentenario nel 2020, Fabrizio Dentice aveva un notevole senso dell’ironia. Scrittore, ma prima ancora giornalista dell’Espresso e Panorama, aveva iniziato la carriera letteraria in età matura introducendo spesso elementi biografici nei propri racconti. È il caso di «Perros d’España», un «road book» che Paolo Panaro mette in scena accompagnato dal fisarmonicista Francesco Palazzo martedì 16 e mercoledì 17 gennaio (ore 20) all’auditorium Vallisa per la stagione Teatro Studio realizzata dalla Compagnia Diaghilev con il sostegno dell’assessorato alle Culture del Comune di Bari. Fu, infatti, in Spagna che Dentice fuggì per coronare una storia d’amore poco dopo conclusasi drammaticamente con la scomparsa della compagna, come ha lui stesso raccontato in una delle sue ultime interviste. E in terra iberica - lo dice già il titolo - è ambientato il racconto che Panaro presenta in un adattamento di Alberto Dentice, figlio dello scrittore.

Personaggio principale è il giornalista disoccupato Friccio, impegnato a raccontare più di vent’anni dopo una curiosa avventura nella quale è stato coinvolto dall’amico Orfeo: girare il Paese per conto della duchessa Lola per scrivere un libro fotografico sui cani randagi spagnoli che vivono lungo il Cammino di Santiago di Compostela, i perros d’España, per l’appunto. Un’impresa insensata compiuta a bordo di una Citroën verde, altrimenti detta Cocholone, con l’insopportabile Orfeo, l’infedele Sabina, l’incantevole Beatrice, l’abietto ex collega Maravedis e un lazzaro spagnolo dalle mille risorse, il mozo Ramón.

Sempre critico e querulo, col mugugno, ma anche speranzoso che l’amore (della donna d’altri, s’intende) possa cambiargli la vita, Friccio passa dal lusso alla fame, e viceversa, tra gli inspiegabili furori dell’inquietante dama che sponsorizza l’impresa. E tra le terrorizzanti telefonate di un misterioso e potente figuro, i provvidenziali interventi di due preti pellegrini, le stravaganze di un nobile allevatore di canguri, gli intrighi di un letteratucolo amico dei gatti, l’avventura sua e dei suoi compagni italiani galopperà verso una sorprendente quanto beffarda conclusione. Ma, pur nell’irrisione, affiorerà la dolcezza della memoria: il rimpianto di un Paese amato che non c’è più, la nostalgia per un momento della vita di euforica leggerezza. Così, sotto queste spoglie poco serie, lo spettatore vedrà alla fine delinearsi il profilo di un vecchio conoscente: il romanzo picaresco, che tanti, ma evidentemente non l’autore, davano per morto.

Costo dei biglietti, acquistabili online sul circuito vivaticket: 10 euro. Info e prenotazioni 333.1260425.

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