Il regista Sciarra fa coming out: 'Sono felicemente gay!'
ROMA - Non che i suoi cortometraggi lasciassero dubbi a riguardo, in fondo Ikos interpretato da Edoardo Purgatori, a suo modo era un coming out così come Venere è un ragazzo, storia di un crossdresser fluido con la passione per la boxe. Giuseppe Sciarra, classe 1983, foggiano ma trapiantato a Roma ormai da vent'anni, regista, giornalista e scrittore, in occasione della presentazione del suo Ikos nelle scuole per la lotta al bullismo ha deciso di esporsi pubblicamente sulla sua omosessualità.
"Sono gay e lo sono sempre stato. Sono felicemente gay! Certo non è stato facile accettarlo subito. Il mio è stato un percorso tortuoso, minato dal bullismo che ho subito da bambino. Venivo preso in giro e picchiato dai miei coetanei perché ero troppo gentile e sensibile. La mia sessualità mi è stata sbattuta in faccia con violenza e per tanto tempo ne ho avuto paura. Essere gay negli anni novanta non era semplice. Lo stigma dell'aids, i luoghi comuni sull'omosessualità e l'ignoranza della gente avevano creato un clima di caccia alle streghe. Sentivo che dovevo proteggermi! Ho cercato di nasconderlo per tanto tempo, mascolinizzzandomi anche pur di sopravvivere a un clima ostile e crudele verso l'omosessualità. Da bambino e adolescente ne ho passate tante e mi sorprendo ogni giorno di essere vivo per tutto quello che è subito dalla cattiveria delle persone. Il mio non è un piangersi addosso ma il prendere atto che sono stato vittima di una feroce omofobia come d'altronde tanti altri e altre.", dichiara Sciarra.
"Dichiararsi pubblicamente omosessuale per me è un atto politico necessario a sensibilizzare chi ancora oggi discrimina i gay e vede l'omosessualità come una malattia. Ricordo che una psicanalista che mi ha aiutato nel mio percorso di accettazione mi diceva che bisognava farsi conoscere al mondo esterno per abbattere tutti quei luoghi comuni sull'omosessualità. Ad oggi io la ringrazio perché grazie alle sue parole e al suo sostegno mi sento un uomo libero senza pregiudizi di alcuna sorta che ha saputo creare una serie di rapporti e legami di amicizia in cui a nessuno frega niente del mio orientamento sessuale.", afferma con schiettezza e serenità il regista foggiano.
"La mia vita di oggi è nettamente diversa da quella di ieri. Non subisco discriminazioni e se ci provassero mi saprei difendere. All'epoca ero un bambino indifeso e fragile, oggi sono un uomo che non accetta mancanze di rispetto e che rispedisce al mittente il suo carico di rabbia e odio. Le mie tante amicizie, la cultura, viaggiare, la psicanalisi mi hanno aiutato a crescere e a essere una persona forte e serena.", afferma Sciarra.
Sciarra si lascia andare a confessioni anche di carattere sentimentale: " Non ho un compagno. Non so se voglio averlo, sono una persona molto libera e trovo che molti rapporti sentimentali siano castranti, morbosi e possessivi. Ovviamente non voglio generalizzare, diciamo che fino adesso non ho trovato la persona giusta, forse anche io ho fatto degli errori di valutazione che mi hanno portato a scegliere uomini con cui non avevo nulla a che spartire e di conseguenza a scappare da una serie di rapporti tossici in partenza."
Per il filmmaker pugliese questo è un buon periodo. Il suo Ikos verrà portato nelle scuole per sensibilizzare sulla tematica del bullismo, in collaborazione con il regista Andrea Natale presenterà un documentario sul rione Prati di Roma, "Fuori le Mura" al teatro Flavio di Roma il 26 gennaio, a cui si aggiunge la post produzione di un nuovo lavoro, "Canovaccio" interpretato dallo storico attore napoletano della tombola scostumatissima,Gino Curcione. Ciliegina sulla torta: un coming out rilassato e felice.
"Sono gay e lo sono sempre stato. Sono felicemente gay! Certo non è stato facile accettarlo subito. Il mio è stato un percorso tortuoso, minato dal bullismo che ho subito da bambino. Venivo preso in giro e picchiato dai miei coetanei perché ero troppo gentile e sensibile. La mia sessualità mi è stata sbattuta in faccia con violenza e per tanto tempo ne ho avuto paura. Essere gay negli anni novanta non era semplice. Lo stigma dell'aids, i luoghi comuni sull'omosessualità e l'ignoranza della gente avevano creato un clima di caccia alle streghe. Sentivo che dovevo proteggermi! Ho cercato di nasconderlo per tanto tempo, mascolinizzzandomi anche pur di sopravvivere a un clima ostile e crudele verso l'omosessualità. Da bambino e adolescente ne ho passate tante e mi sorprendo ogni giorno di essere vivo per tutto quello che è subito dalla cattiveria delle persone. Il mio non è un piangersi addosso ma il prendere atto che sono stato vittima di una feroce omofobia come d'altronde tanti altri e altre.", dichiara Sciarra.
"Dichiararsi pubblicamente omosessuale per me è un atto politico necessario a sensibilizzare chi ancora oggi discrimina i gay e vede l'omosessualità come una malattia. Ricordo che una psicanalista che mi ha aiutato nel mio percorso di accettazione mi diceva che bisognava farsi conoscere al mondo esterno per abbattere tutti quei luoghi comuni sull'omosessualità. Ad oggi io la ringrazio perché grazie alle sue parole e al suo sostegno mi sento un uomo libero senza pregiudizi di alcuna sorta che ha saputo creare una serie di rapporti e legami di amicizia in cui a nessuno frega niente del mio orientamento sessuale.", afferma con schiettezza e serenità il regista foggiano.
"La mia vita di oggi è nettamente diversa da quella di ieri. Non subisco discriminazioni e se ci provassero mi saprei difendere. All'epoca ero un bambino indifeso e fragile, oggi sono un uomo che non accetta mancanze di rispetto e che rispedisce al mittente il suo carico di rabbia e odio. Le mie tante amicizie, la cultura, viaggiare, la psicanalisi mi hanno aiutato a crescere e a essere una persona forte e serena.", afferma Sciarra.
Sciarra si lascia andare a confessioni anche di carattere sentimentale: " Non ho un compagno. Non so se voglio averlo, sono una persona molto libera e trovo che molti rapporti sentimentali siano castranti, morbosi e possessivi. Ovviamente non voglio generalizzare, diciamo che fino adesso non ho trovato la persona giusta, forse anche io ho fatto degli errori di valutazione che mi hanno portato a scegliere uomini con cui non avevo nulla a che spartire e di conseguenza a scappare da una serie di rapporti tossici in partenza."
Per il filmmaker pugliese questo è un buon periodo. Il suo Ikos verrà portato nelle scuole per sensibilizzare sulla tematica del bullismo, in collaborazione con il regista Andrea Natale presenterà un documentario sul rione Prati di Roma, "Fuori le Mura" al teatro Flavio di Roma il 26 gennaio, a cui si aggiunge la post produzione di un nuovo lavoro, "Canovaccio" interpretato dallo storico attore napoletano della tombola scostumatissima,Gino Curcione. Ciliegina sulla torta: un coming out rilassato e felice.