Nella capitale francese, il capo del Mossad, David Barnea, ha partecipato a un incontro cruciale con le delegazioni degli Stati Uniti, del Qatar e dell'Egitto. Sul tavolo dei negoziati, l'auspicio di una pausa nella guerra di due mesi in cambio del rilascio di oltre 100 ostaggi. Tuttavia, le speranze di un rapido accordo vengono ridimensionate da Israele.
La situazione si è complicata ulteriormente con la notizia dell'attacco di droni durante la notte contro un avamposto americano, causando la morte di tre soldati e il ferimento di almeno due dozzine. L'incidente, inizialmente attribuito alla Giordania, viene ora contestato, con il governo giordano affermando che l'attacco è avvenuto in Siria. Queste sono le prime vittime americane nel Medio Oriente dall'inizio della guerra di Gaza, secondo quanto dichiarato dal presidente Biden, che accusa "gruppi militanti radicali sostenuti dall'Iran operanti in Siria e Iraq".
Parallelamente, Israele intensifica la sua azione attaccando l'Unrwa e annunciando che, al termine della guerra, l'Agenzia delle Nazioni Unite non sarà più presente a Gaza. Questa decisione viene seguita da altri paesi, tra cui Italia, Germania, Canada, Gran Bretagna, Finlandia, Australia e Olanda, che congelano i finanziamenti all'Unrwa. Il commissario generale dell'agenzia Onu, Philippe Lazzarini, reagisce definendo tali decisioni "scioccanti" e sottolineando l'importanza vitale dell'Unrwa per oltre 2 milioni di persone a Gaza, esortando i paesi a "riconsiderare le loro decisioni".
La situazione si è complicata ulteriormente con la notizia dell'attacco di droni durante la notte contro un avamposto americano, causando la morte di tre soldati e il ferimento di almeno due dozzine. L'incidente, inizialmente attribuito alla Giordania, viene ora contestato, con il governo giordano affermando che l'attacco è avvenuto in Siria. Queste sono le prime vittime americane nel Medio Oriente dall'inizio della guerra di Gaza, secondo quanto dichiarato dal presidente Biden, che accusa "gruppi militanti radicali sostenuti dall'Iran operanti in Siria e Iraq".
Parallelamente, Israele intensifica la sua azione attaccando l'Unrwa e annunciando che, al termine della guerra, l'Agenzia delle Nazioni Unite non sarà più presente a Gaza. Questa decisione viene seguita da altri paesi, tra cui Italia, Germania, Canada, Gran Bretagna, Finlandia, Australia e Olanda, che congelano i finanziamenti all'Unrwa. Il commissario generale dell'agenzia Onu, Philippe Lazzarini, reagisce definendo tali decisioni "scioccanti" e sottolineando l'importanza vitale dell'Unrwa per oltre 2 milioni di persone a Gaza, esortando i paesi a "riconsiderare le loro decisioni".
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