FOGGIA - Si inaugura lunedì 22 gennaio la IX edizione di Musica felix, la seguita rassegna organizzata dalla Fondazione Apulia felix con la preziosa direzione artistica del musicista ed organizzatore musicale Dino De Palma. Otto gli spettacoli in cartellone nel 2024, dal 22 gennaio al 25 maggio, che si terranno tutti nel rinnovato Auditorium Santa Chiara, eccetto il primo.
Si inizia, infatti, al Teatro “U. Giordano” di Foggia lunedì 22 gennaio alle ore 20.00 con “Ci vuole orecchio – Elio canta e recita Enzo Jannacci”.
Uno spettacolo a metà tra circo e teatro canzone, tra musica e recitazione, in cui una band di cinque musicisti, grazie agli arrangiamenti di Paolo Silvestri, permetterà ad Elio, filosofo assurdista e performer eccentrico, di vagare e divagare nel repertorio dell’amato Jannacci. Il poetastro come amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, è riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente.
Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo, realissimo e toccante, in cui agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale. Un Buster Keaton della canzone, nato dalle parti di Lambrate, che verrà rivisitato, reinterpretato e “ricantato” da Elio, al secolo Stefano Roberto Belisari, cantautore, musicista, comico e attore italiano nato a Milano da genitori marchigiani. Fin da piccolo Elio si accosta alla musica; negli anni ’70 frequenta il liceo Einstein di Milano dove, nel 1980, all'età di diciotto anni, fonda il complesso Elio e le Storie Tese insieme al batterista Pier Luigi Zuffellato. È voce solista del gruppo, ma si esibisce suonando anche la chitarra e il flauto traverso, strumento in cui si è diplomato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. È stato inoltre interprete di partiture scritte per lui da compositori di provenienza classica, come Luca Lombardi o Nicola Campogrande e anche giudice di X Factor. Sul palco, insieme a lui, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, troveremo cinque musicisti, i suoi stravaganti compagni di viaggio, che formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora: Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono, Giulio Tullio al trombone. A loro toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci. Da Umberto Eco a Dario Fo, da Francesco Piccolo a Marco Presta, a Michele Serra.
Uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”.
Una grande inaugurazione, dunque, per una grande stagione.
Lo spettacolo, co-organizzato dalla Fondazione Apulia felix con il Comune di Foggia, inaugura anche le attività culturali che animeranno la seconda parte del progetto “ArpinArts”, a valere sul bando Radici e Ali, grazie al quale il complesso Santa Chiara, in pieno centro città , ha potuto subire una importante opera di ristrutturazione e ammodernamento. Da febbraio tutti gli spettacoli si terranno, dunque, nel nuovissimo auditorium.
I biglietti sono in vendita al costo di € 25 nei palchi ed € 20 nel loggione (ridotto € 15 per studenti universitari e AFAM solo nel loggione) online al seguente link: https://www.vivaticket.com/it/ticket/elio-ci-vuole-orecchio-elio-canta-e-recita-enzo-jannacci/227306, nei punti vendita vivaticket, in presenza previo appuntamento telefonico al numero 392-9892331 o presso il botteghino del Teatro “U. Giordano” un’ora e mezza prima dell’inizio dello spettacolo.
Si inizia, infatti, al Teatro “U. Giordano” di Foggia lunedì 22 gennaio alle ore 20.00 con “Ci vuole orecchio – Elio canta e recita Enzo Jannacci”.
Uno spettacolo a metà tra circo e teatro canzone, tra musica e recitazione, in cui una band di cinque musicisti, grazie agli arrangiamenti di Paolo Silvestri, permetterà ad Elio, filosofo assurdista e performer eccentrico, di vagare e divagare nel repertorio dell’amato Jannacci. Il poetastro come amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, è riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente.
Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo, realissimo e toccante, in cui agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale. Un Buster Keaton della canzone, nato dalle parti di Lambrate, che verrà rivisitato, reinterpretato e “ricantato” da Elio, al secolo Stefano Roberto Belisari, cantautore, musicista, comico e attore italiano nato a Milano da genitori marchigiani. Fin da piccolo Elio si accosta alla musica; negli anni ’70 frequenta il liceo Einstein di Milano dove, nel 1980, all'età di diciotto anni, fonda il complesso Elio e le Storie Tese insieme al batterista Pier Luigi Zuffellato. È voce solista del gruppo, ma si esibisce suonando anche la chitarra e il flauto traverso, strumento in cui si è diplomato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. È stato inoltre interprete di partiture scritte per lui da compositori di provenienza classica, come Luca Lombardi o Nicola Campogrande e anche giudice di X Factor. Sul palco, insieme a lui, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, troveremo cinque musicisti, i suoi stravaganti compagni di viaggio, che formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora: Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono, Giulio Tullio al trombone. A loro toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci. Da Umberto Eco a Dario Fo, da Francesco Piccolo a Marco Presta, a Michele Serra.
Uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”.
Una grande inaugurazione, dunque, per una grande stagione.
Lo spettacolo, co-organizzato dalla Fondazione Apulia felix con il Comune di Foggia, inaugura anche le attività culturali che animeranno la seconda parte del progetto “ArpinArts”, a valere sul bando Radici e Ali, grazie al quale il complesso Santa Chiara, in pieno centro città , ha potuto subire una importante opera di ristrutturazione e ammodernamento. Da febbraio tutti gli spettacoli si terranno, dunque, nel nuovissimo auditorium.
I biglietti sono in vendita al costo di € 25 nei palchi ed € 20 nel loggione (ridotto € 15 per studenti universitari e AFAM solo nel loggione) online al seguente link: https://www.vivaticket.com/it/ticket/elio-ci-vuole-orecchio-elio-canta-e-recita-enzo-jannacci/227306, nei punti vendita vivaticket, in presenza previo appuntamento telefonico al numero 392-9892331 o presso il botteghino del Teatro “U. Giordano” un’ora e mezza prima dell’inizio dello spettacolo.