La rassegnazione, mi dici,
Non è che una porta ancora socchiusa.
È burrasca
il vento che la agita.
Rompe l'illusione
di saperla chiusa.
Stavi, assorta,
Sull'uscio in attesa.
Dall'altra parte infiniti roseti
Germogliati dalle tue splendide paure.
Come perle allineate,
Ti sorridevano
candidamente.
Ti attendevo anch'io, solitario.
Eppure speravo non ti voltassi
Tra i teneri barlumi dei sogni infranti.
Non smettiamo mai,
davvero,
Di cercare le cose perdute.
Nel profondo del mio cuore,
Speravo per te la luce
E l'innocenza di un amore.