Polemiche e proteste sindacali contro l'aumento dei posti letto nell'area medica del Policlinico di Bari

BARI - Una controversia è emersa al Policlinico di Bari in seguito all'aumento dei posti letto nelle unità operative di area medica, una disposizione firmata dal Direttore Sanitario dell'A.O.U. Policlinico. I sindacati del comparto sanità, rappresentati da FP-CGIL, CISL-FP, UILFPL, FIALS, NURSIND e RSU, si sono opposti vigorosamente a questa decisione, accusando la direzione di trattare il personale "come bestie".

Le segreterie sindacali, tramite una nota ufficiale inviata il 3 gennaio, hanno denunciato che la decisione è in contrasto con il contratto collettivo del comparto sanità, poiché il direttore sanitario ha negato la partecipazione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali alla redazione del piano di riorganizzazione e aumento dei posti letto.

I sindacati hanno accusato il direttore sanitario di ignorare le norme di coordinamento delle attività sanitarie, sottolineando la mancanza di definizione del contingente minimo di personale per garantire un'assistenza legale e svolgere verifiche preventive sulla sicurezza del lavoro. Sostengono che l'incremento delle attività professionali e dei posti letto senza un adeguato aumento di personale rappresenti un trattamento disumano, esponendo sia i lavoratori che i pazienti a rischi elevati.

L'appello dei sindacati è chiaro: revocare il provvedimento. Sono determinati a non concedere alcuna forma di compromesso e avvertono che, in assenza di ascolto, saranno pronti a scendere in piazza per rivendicare i diritti negati ai lavoratori e ai cittadini. La situazione al Policlinico di Bari si presenta quindi come un conflitto imminente tra la direzione e i sindacati, con l'incognita di possibili proteste pubbliche se le richieste sindacali non saranno soddisfatte.

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