CHIETI - Un'imponente operazione condotta all'alba dalle Squadre Mobili delle Questure di Chieti e Foggia, insieme al Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, ha portato all'arresto di sei persone e all'indagine di altre 23 in relazione a una rapina da quattro milioni di euro compiuta con armi pesanti e tecniche paramilitari. Il colpo è stato perpetrato ai danni dell'Istituto di Vigilanza Ivri-Sicuritalia di San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti, il 24 marzo 2022.
Le accuse relative alle ordinanze di custodia cautelare riguardano reati gravi, tra cui rapina aggravata, blocco stradale, ricettazione, riciclaggio, incendio, detenzione e porto di armi, simulazione di reato, tutti aggravati dal metodo mafioso. L'ampia operazione svolta dalle forze dell'ordine ha l'obiettivo di far luce sull'intera dinamica del crimine, coinvolgendo numerosi indagati nel tentativo di smantellare ogni possibile connessione mafiosa.
La rapina, avvenuta con l'uso di armi pesanti e tecniche paramilitari, ha destato preoccupazione per la sua violenza e per l'audacia dimostrata dagli assalitori. La risposta tempestiva delle autorità nella cattura dei responsabili e nell'individuazione dei complici testimonia l'importanza della cooperazione tra le forze dell'ordine e il ruolo determinante del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine.
Le accuse relative alle ordinanze di custodia cautelare riguardano reati gravi, tra cui rapina aggravata, blocco stradale, ricettazione, riciclaggio, incendio, detenzione e porto di armi, simulazione di reato, tutti aggravati dal metodo mafioso. L'ampia operazione svolta dalle forze dell'ordine ha l'obiettivo di far luce sull'intera dinamica del crimine, coinvolgendo numerosi indagati nel tentativo di smantellare ogni possibile connessione mafiosa.
La rapina, avvenuta con l'uso di armi pesanti e tecniche paramilitari, ha destato preoccupazione per la sua violenza e per l'audacia dimostrata dagli assalitori. La risposta tempestiva delle autorità nella cattura dei responsabili e nell'individuazione dei complici testimonia l'importanza della cooperazione tra le forze dell'ordine e il ruolo determinante del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine.