Sicurezza, Bellomo (Lega): 'Ordine pubblico priorità di questo Governo'

BARI - “La sicurezza dei cittadini è una delle priorità di questo governo. Lo testimonia, una volta di più, la risposta del sottosegretario all'Interno Prisco nell'Aula di Montecitorio alla mia interrogazione sulla situazione dell’ordine pubblico nella città di Bari. A differenza degli atti di inerzia dell’amministrazione comunale, che pilatescamente e in spregio alle norme professa la sua totale incompetenza in materia, c’è un esecutivo che mette in campo strumenti e fatti concreti per contrastare la recrudescenza di rapine, furti e aggressioni". Lo dichiara il deputato della Lega, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia della Camera.

"Le misure già varate - prosegue Bellomo -, attraverso il fondo per le nuove assunzioni nel comparto, che continueranno ininterrottamente fino al 2033, e quelle che, dati alla mano, l’esecutivo si appresta ad attuare dal 2024 al 2026, con un ulteriore investimento di 1,5 milioni di euro destinati alla sicurezza urbana, più i 20 milioni per il rafforzamento e l’adeguamento di mezzi e strutture, che raddoppieranno a 40 l’anno successivo, per arrivare a 60 nel 2027-28 e a 120 nel triennio 2029-31, sono segnali inequivocabili di una precisa strategia. Accompagnati dall’impiego a supporto di 6000 militari, 141 solo nella città di Bari, nell’operazione che prende il nome di “Strade sicure”. Al netto dello straordinario sforzo del governo, nessuno può farci credere però, e ha fatto bene il sottosegretario Prisco a sottolinearlo, che la sicurezza del territorio non passi anche attraverso processi di riqualificazione urbana che coinvolgono soprattutto le amministrazioni comunali. A volte basta un semplice impianto di videosorveglianza, maggiori controlli delle attività commerciali e un potenziamento dell’illuminazione stradale per restituire finalmente spazi di reale vivibilità alle persone perbene. Sentire, dopo 10 anni di incapacità amministrativa della sinistra, che è necessario intervenire nelle aree più difficili, è un’offesa all’intelligenza dei baresi. Il manifesto di un fallimento senza appello”.

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