BARI - Domani, giovedì 1° febbraio, in occasione della Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, la Città di Bari, su invito dell’ANCI e dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra (ANVCG), aderirà alle celebrazioni esponendo sulla facciata di Palazzo di Città lo striscione “Stop alle bombe sui civili” e illuminando di blu la Torre del Palazzo della Città Metropolitana.
“Che sia contro il terrorismo, per la democrazia o i diritti umani. Ogni guerra ha una costante: il 90% delle vittime sono civili, persone che non hanno mai imbracciato un fucile. Che non sanno neanche perché gli arriva in testa una bomba. Lo diceva Gino Strada, che la sua vita l'ha dedicata a curare i feriti di guerra in tutto il mondo - dichiara il sindaco Antonio Decaro -. Con l'adesione alla Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo la Città di Bari si schiera anche quest'anno al fianco dell'ANVCG per ricordare l'impatto devastante dei conflitti sulle popolazioni civili, lanciando un appello universale affinché in ogni luogo del mondo cessino i bombardamenti sui civili e vengano finalmente rispettati i trattati e le convenzioni internazionali per la protezione dei civili. “Stop alle bombe sui civili” è il testo dello striscione che domani sarà esposto sulla facciata di Palazzo di Città: un auspicio per un futuro in cui la diplomazia e il dialogo diventino le uniche “armi” possibili per costruire un orizzonte di pace condiviso”.
La Giornata, istituita unanimemente dal Parlamento con la legge n.9 del 25 gennaio 2017, si celebra il 1° febbraio di ogni anno per ricordare tutte le vittime civili dei conflitti del passato e per attirare l’attenzione sul dramma che vivono i civili di tutto il mondo coinvolti in guerre e conflitti armati. Quest’anno, la Giornata assume un particolare significato a causa del drammatico contesto internazionale: nel 2023 sono state oltre 33.000 (secondo i dati di Action on Armed Violence) le vittime civili dei conflitti in corso nel mondo. Un numero che non era così elevato dal 2010, fortemente condizionato dal protrarsi del conflitto russo-ucraino e dalla recrudescenza del conflitto israelo-palestinese.
L’adesione alla Giornata costituisce, quindi, un appello alla collettività e alla comunità internazionale affinché le Convenzioni, i Trattati e le Dichiarazioni internazionali che già esistono per la protezione dei civili vengano estesi, attuati e rispettati. Tra questi, la Convenzione di Ginevra e i protocolli aggiuntivi, il Trattato di Ottawa sulla messa al bando delle mine antiuomo, la Convenzione Onu sulle bombe a grappolo, la Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi convenzionali, la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, solo per citare le principali.
L’invito, rivolto a cittadine e cittadini, è ad approfondire il tema della Giornata e più in generale delle vittime civili di guerra attraverso il sito e i canali social dell’Associazione.
“Che sia contro il terrorismo, per la democrazia o i diritti umani. Ogni guerra ha una costante: il 90% delle vittime sono civili, persone che non hanno mai imbracciato un fucile. Che non sanno neanche perché gli arriva in testa una bomba. Lo diceva Gino Strada, che la sua vita l'ha dedicata a curare i feriti di guerra in tutto il mondo - dichiara il sindaco Antonio Decaro -. Con l'adesione alla Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo la Città di Bari si schiera anche quest'anno al fianco dell'ANVCG per ricordare l'impatto devastante dei conflitti sulle popolazioni civili, lanciando un appello universale affinché in ogni luogo del mondo cessino i bombardamenti sui civili e vengano finalmente rispettati i trattati e le convenzioni internazionali per la protezione dei civili. “Stop alle bombe sui civili” è il testo dello striscione che domani sarà esposto sulla facciata di Palazzo di Città: un auspicio per un futuro in cui la diplomazia e il dialogo diventino le uniche “armi” possibili per costruire un orizzonte di pace condiviso”.
La Giornata, istituita unanimemente dal Parlamento con la legge n.9 del 25 gennaio 2017, si celebra il 1° febbraio di ogni anno per ricordare tutte le vittime civili dei conflitti del passato e per attirare l’attenzione sul dramma che vivono i civili di tutto il mondo coinvolti in guerre e conflitti armati. Quest’anno, la Giornata assume un particolare significato a causa del drammatico contesto internazionale: nel 2023 sono state oltre 33.000 (secondo i dati di Action on Armed Violence) le vittime civili dei conflitti in corso nel mondo. Un numero che non era così elevato dal 2010, fortemente condizionato dal protrarsi del conflitto russo-ucraino e dalla recrudescenza del conflitto israelo-palestinese.
L’adesione alla Giornata costituisce, quindi, un appello alla collettività e alla comunità internazionale affinché le Convenzioni, i Trattati e le Dichiarazioni internazionali che già esistono per la protezione dei civili vengano estesi, attuati e rispettati. Tra questi, la Convenzione di Ginevra e i protocolli aggiuntivi, il Trattato di Ottawa sulla messa al bando delle mine antiuomo, la Convenzione Onu sulle bombe a grappolo, la Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi convenzionali, la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, solo per citare le principali.
L’invito, rivolto a cittadine e cittadini, è ad approfondire il tema della Giornata e più in generale delle vittime civili di guerra attraverso il sito e i canali social dell’Associazione.
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