Teatro: Giorgio Marchesi a Polignano e a Mola di Bari
BARI - A Polignano a mare-Teatro Vignola domani 18 gennaio, per la stagione di prosa del Comune di Polignano a Mare - Assessorato alla cultura e spettacolo e sabato 20 a Mola di Bari Teatro Van Westerhout, per la stagione del Comune di Mola di Bari, organizzate dal Teatro Pubblico Pugliese, alle 21 sarà in scena Giorgio Marchesi (alle spalle, esperienze teatrali e il cinema con Ozpetek, Marco Tullio Giordana e Stefano Sollima, inoltre alcune delle serie tv più seguite: Un medico in famiglia, Braccialetti rossi, Una grande famiglia, L'allieva, Studio Battaglia, Sorelle) con Il fu Mattia Pascal, dal romanzo di Luigi Pirandello.
Sono state proprio le parole che Pirandello fa dire al suo protagonista a suggerirci la chiave per raccontare le vicende di Mattia Pascal. Abbiamo voluto sperimentare un linguaggio che potesse essere accessibile e appetibile a tutti, anche e soprattutto alle nuove generazioni. Con l’obiettivo di allontanarci dalla visione polverosa erroneamente associata ad alcuni capolavori letterari, abbiamo scelto un punto di vista vitale, dinamico e divertito di questo “caso davvero strano”.
Insieme a Raffaele Toninelli, che ha creato una drammaturgia musicale sul testo, abbiamo dato vita a un’atmosfera non realistica. Non abbiamo voluto ambientare il testo precisamente nei primi anni del secolo scorso, abbiamo preferito traslarlo e trascinarlo lungo il ‘900 per assecondare la contemporaneità dei temi trattati nell’opera: il rapporto con la propria identità, oggi moltiplicata dai tanti “profili” di cui ormai ci serviamo quotidianamente per comunicare sui social.
Sono state proprio le parole che Pirandello fa dire al suo protagonista a suggerirci la chiave per raccontare le vicende di Mattia Pascal. Abbiamo voluto sperimentare un linguaggio che potesse essere accessibile e appetibile a tutti, anche e soprattutto alle nuove generazioni. Con l’obiettivo di allontanarci dalla visione polverosa erroneamente associata ad alcuni capolavori letterari, abbiamo scelto un punto di vista vitale, dinamico e divertito di questo “caso davvero strano”.
Insieme a Raffaele Toninelli, che ha creato una drammaturgia musicale sul testo, abbiamo dato vita a un’atmosfera non realistica. Non abbiamo voluto ambientare il testo precisamente nei primi anni del secolo scorso, abbiamo preferito traslarlo e trascinarlo lungo il ‘900 per assecondare la contemporaneità dei temi trattati nell’opera: il rapporto con la propria identità, oggi moltiplicata dai tanti “profili” di cui ormai ci serviamo quotidianamente per comunicare sui social.
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Cultura e Spettacoli