BARI - Il nostro Livalca si è occupato del commediografo e attore Teodosio Saluzzi
per ben due volte nel 2022: a maggio con un articolo dal titolo «Teodosio
Saluzzi ricorda Vincenzo Di Mattia in quel ‘Puglia Teatro’ regno di Rino
Bizzarro» e a ottobre con «Stasera Teo Saluzzi manda in scena ‘Ti racconto
Eduardo’».
Saluzzi anni fa ha riscosso un enorme successo con uno spettacolo da lui ideato “Bari-Napoli andata e ritorno: carosello popolare” con molte repliche in terra pugliese. Ora, l’allievo del grande Eduardo, alza l’asticella con uno spettacolo, che i pochi che hanno avuto la fortuna di visionare nelle prove, definiscono unico ed esclusivo.
Ecco in sintesi come Saluzzi ha illustrato e sintetizzato questo suo nuovo adattamento dell’universale “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo che andrà in scena, sabato 13 gennaio e domenica 14, presso la ‘Sala di Comunità E. Lucente’ in Modugno (Viale della Repubblica): sono parole semplici che anticipano un progetto che legherà le due grandi città in un abbraccio che il calcio ha cercato di dividere.
Questo il racconto di Saluzzi.
Bari e Napoli due città che, gemellate per la costruzione della linea ferrata ad alta velocità, saranno più vicine.
In attesa che questo accada, Bari e Napoli ora sono due città così vicine, chilometricamente parlando, eppure così distanti da un punto di vista politico, economico, commerciale, sociale, artistico, antropologico.
Sarebbe oggi opportuno che questa distanza così grande, diventasse sempre più piccola.
Due importanti città che, collaborando maggiormente, renderebbero un grande servigio a noi tutti e a grande parte della nazione.
Io, lucano doc, nato e vissuto fino a 16 anni a Potenza città quasi a metà strada tra Bari e Napoli, voglio tentare di costruire un legame artistico fra queste due grandi città.
Padrone come sono della lingua napoletana e conoscitore del teatro di Eduardo, ho ridotto e adattato, senza scalfirne l'essenza, ‘FILOMENA MARTURANO’.
Coadiuvato da due ottimi attori di lingua barese, ho deciso di recitare il capolavoro di Eduardo contemporaneamente in lingua napoletana (io Domenico Soriano) e Maria Albacello (Filumena) e Vito Teti (Alfredo) in lingua barese.
Nei test eseguiti ne è venuto fuori un ‘prodotto’ gradevole nella sua eccezionalità: quasi si parlasse una sola lingua, quella del nostro Sud. Con coraggio e consapevolezza ho deciso di portare in scena il testo con le due lingue in contemporanea, per giunta al cospetto di un pubblico numeroso ed esigente.
Sono ottimista. Chissà che non sia l'inizio di un reale scambio, questa volta e per ora solamente artistico.
Sono potentino, recito in napoletano, vivo a Bari da tempo immemorabile e posso dire in tutta coscienza: viva il nostro Sud.
Invitiamo i nostri tanti lettori, non solo gli estimatori del Teatro di Eduardo De Filippo, a raggiungere via della Repubblica in Modugno per assistere ad una prima mondiale dove la lingua barese sposa quella napoletana in modo che quella famosa frase finale di ‘Napoli milionaria’… “Addà passà ‘a nuttata” possa tranquillamente congiungersi con la nostra ‘Ha da passà a nuttata’ e, trascorso il giusto tempo, fondersi con quella risposta di Filumena Marturano “I figli so’ tutte eguale” che noi baresi tramutiamo in “Le figghie so tutte uguàle” affinché il mondo intero comprenda che siamo tutti figli uguali: non solo da Bari a Napoli, ma ovunque…
Saluzzi anni fa ha riscosso un enorme successo con uno spettacolo da lui ideato “Bari-Napoli andata e ritorno: carosello popolare” con molte repliche in terra pugliese. Ora, l’allievo del grande Eduardo, alza l’asticella con uno spettacolo, che i pochi che hanno avuto la fortuna di visionare nelle prove, definiscono unico ed esclusivo.
Ecco in sintesi come Saluzzi ha illustrato e sintetizzato questo suo nuovo adattamento dell’universale “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo che andrà in scena, sabato 13 gennaio e domenica 14, presso la ‘Sala di Comunità E. Lucente’ in Modugno (Viale della Repubblica): sono parole semplici che anticipano un progetto che legherà le due grandi città in un abbraccio che il calcio ha cercato di dividere.
Questo il racconto di Saluzzi.
Bari e Napoli due città che, gemellate per la costruzione della linea ferrata ad alta velocità, saranno più vicine.
In attesa che questo accada, Bari e Napoli ora sono due città così vicine, chilometricamente parlando, eppure così distanti da un punto di vista politico, economico, commerciale, sociale, artistico, antropologico.
Sarebbe oggi opportuno che questa distanza così grande, diventasse sempre più piccola.
Due importanti città che, collaborando maggiormente, renderebbero un grande servigio a noi tutti e a grande parte della nazione.
Io, lucano doc, nato e vissuto fino a 16 anni a Potenza città quasi a metà strada tra Bari e Napoli, voglio tentare di costruire un legame artistico fra queste due grandi città.
Padrone come sono della lingua napoletana e conoscitore del teatro di Eduardo, ho ridotto e adattato, senza scalfirne l'essenza, ‘FILOMENA MARTURANO’.
Coadiuvato da due ottimi attori di lingua barese, ho deciso di recitare il capolavoro di Eduardo contemporaneamente in lingua napoletana (io Domenico Soriano) e Maria Albacello (Filumena) e Vito Teti (Alfredo) in lingua barese.
Nei test eseguiti ne è venuto fuori un ‘prodotto’ gradevole nella sua eccezionalità: quasi si parlasse una sola lingua, quella del nostro Sud. Con coraggio e consapevolezza ho deciso di portare in scena il testo con le due lingue in contemporanea, per giunta al cospetto di un pubblico numeroso ed esigente.
Sono ottimista. Chissà che non sia l'inizio di un reale scambio, questa volta e per ora solamente artistico.
Sono potentino, recito in napoletano, vivo a Bari da tempo immemorabile e posso dire in tutta coscienza: viva il nostro Sud.
Invitiamo i nostri tanti lettori, non solo gli estimatori del Teatro di Eduardo De Filippo, a raggiungere via della Repubblica in Modugno per assistere ad una prima mondiale dove la lingua barese sposa quella napoletana in modo che quella famosa frase finale di ‘Napoli milionaria’… “Addà passà ‘a nuttata” possa tranquillamente congiungersi con la nostra ‘Ha da passà a nuttata’ e, trascorso il giusto tempo, fondersi con quella risposta di Filumena Marturano “I figli so’ tutte eguale” che noi baresi tramutiamo in “Le figghie so tutte uguàle” affinché il mondo intero comprenda che siamo tutti figli uguali: non solo da Bari a Napoli, ma ovunque…