ROMA - Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, era inizialmente previsto un numero di cortei pro-Palestina in diverse città italiane. Tuttavia, le questure hanno deciso di rinviare gli eventi data la rilevante coincidenza con la giornata commemorativa. Mentre molte organizzazioni palestinesi d'Italia hanno rispettato la decisione e posticipato le manifestazioni, alcuni giovani palestinesi sono scesi comunque in piazza in diverse città come Milano, Roma, Napoli, e Cagliari.
A Milano, le tensioni sono emerse quando i manifestanti hanno cercato di avviare un corteo, bloccati poi dalle forze dell'ordine, generando momenti di scontro con lancio di oggetti e manganellate. A Napoli, un presidio in piazza San Domenico Maggiore è stato organizzato dal centro sociale Mezzocannone Occupato con scritte contro il presunto "genocidio" in corso in Palestina.
A Roma, nonostante la richiesta di rinvio da parte della Questura, circa un migliaio di persone si sono radunate a piazza Vittorio Emanuele con slogan e cartelli esprimendo solidarietà al popolo palestinese. Tra le particolari manifestazioni, un manichino raffigurante Benjamin Netanyahu vestito da deportato con simboli controversi ha attirato l'attenzione.
In diverse città, nonostante le divergenze sulla decisione di protestare nel Giorno della Memoria, gli attivisti palestinesi e i loro sostenitori hanno cercato di dare visibilità alle loro richieste di pace e libertà attraverso simboli e slogan che esprimono la loro visione del conflitto in corso in Medio Oriente.
A Milano, le tensioni sono emerse quando i manifestanti hanno cercato di avviare un corteo, bloccati poi dalle forze dell'ordine, generando momenti di scontro con lancio di oggetti e manganellate. A Napoli, un presidio in piazza San Domenico Maggiore è stato organizzato dal centro sociale Mezzocannone Occupato con scritte contro il presunto "genocidio" in corso in Palestina.
A Roma, nonostante la richiesta di rinvio da parte della Questura, circa un migliaio di persone si sono radunate a piazza Vittorio Emanuele con slogan e cartelli esprimendo solidarietà al popolo palestinese. Tra le particolari manifestazioni, un manichino raffigurante Benjamin Netanyahu vestito da deportato con simboli controversi ha attirato l'attenzione.
In diverse città, nonostante le divergenze sulla decisione di protestare nel Giorno della Memoria, gli attivisti palestinesi e i loro sostenitori hanno cercato di dare visibilità alle loro richieste di pace e libertà attraverso simboli e slogan che esprimono la loro visione del conflitto in corso in Medio Oriente.