LECCE - La scorsa notte, in via Cavalieri dell’Ordine di Vittorio Veneto a Lecce, i Vigili del Fuoco sono intervenuti per spegnere l'incendio di un'auto, scoprendo una terribile tragedia. All'interno del veicolo carbonizzato giaceva il corpo di un uomo di 69 anni, il proprietario del mezzo. Emergono dettagli agghiaccianti sulla sua decisione di porre fine alla propria vita, attribuendo il gesto alla sua dipendenza dal gioco d'azzardo.
Prima di compiere l'atto estremo, la vittima aveva condiviso un messaggio d'addio sui social media, svelando il suo struggente stato d'animo. Parlava della perdita del rispetto delle persone care come equivalente alla morte e rivelava di aver passato gli ultimi mesi immerso nella riflessione sul suo destino. L'uomo confessava di aver vissuto gli ultimi cinque anni con una moglie che lo stava consumando, descrivendosi come uno scheletro che camminava.
Nel suo messaggio, l'uomo ammetteva apertamente di aver commesso errori, spendendo ingenti somme di denaro alle slot machine e provando vergogna per questo comportamento. Aveva chiesto perdono e aiuto a chi gli era vicino, soprattutto alla moglie, ma affermava di non aver ricevuto il sostegno di cui aveva bisogno.
La dinamica del suicidio viene confermata dalla scoperta di fogli di carta e di giornale all'interno dell'abitacolo, che potrebbero aver contribuito a innescare l'incendio. La salma dell'uomo è stata trasferita presso la camera mortuaria del Fazzi di Lecce, dove rimane a disposizione della Procura della Repubblica di Lecce per ulteriori indagini.
Prima di compiere l'atto estremo, la vittima aveva condiviso un messaggio d'addio sui social media, svelando il suo struggente stato d'animo. Parlava della perdita del rispetto delle persone care come equivalente alla morte e rivelava di aver passato gli ultimi mesi immerso nella riflessione sul suo destino. L'uomo confessava di aver vissuto gli ultimi cinque anni con una moglie che lo stava consumando, descrivendosi come uno scheletro che camminava.
Nel suo messaggio, l'uomo ammetteva apertamente di aver commesso errori, spendendo ingenti somme di denaro alle slot machine e provando vergogna per questo comportamento. Aveva chiesto perdono e aiuto a chi gli era vicino, soprattutto alla moglie, ma affermava di non aver ricevuto il sostegno di cui aveva bisogno.
La dinamica del suicidio viene confermata dalla scoperta di fogli di carta e di giornale all'interno dell'abitacolo, che potrebbero aver contribuito a innescare l'incendio. La salma dell'uomo è stata trasferita presso la camera mortuaria del Fazzi di Lecce, dove rimane a disposizione della Procura della Repubblica di Lecce per ulteriori indagini.