NICOLA ZUCCARO - Bari 26 febbraio 1984. Dopo 847 anni, per la visita di Papa Innocenzo II risalente al 1137, un Pontefice tornò nel capoluogo pugliese. Spettò a Giovanni Paolo II interrompere la lunga assenza da Bari del successore alla cattedra Pietro, con la visita pastorale alla Diocesi di Bari-Bitonto. Per Karol Wojtyla, accompagnato da Monsignor Mariano Magrassi quale Arcivescovo della stessa, fu una giornata intensa in una domenica ventosa. Essa iniziò al Quartiere San Paolo per la benedizione della Chiesa Parrocchiale intitolata alla "Madre della Divina Provvidenza" e dal cui sagrato Giovanni Paolo II salutò con il suo primo discorso le autorità civili rappresentate dal Sindaco di Bari Franco De Lucia e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On. Claudio Signorile, oltre alla cittadinanza convenuta nei pressi del nuovo luogo di culto.
Il Santo Padre lasciò il popolare Rione fra i fedeli festanti e raggiunse la Chiesa di San Enrico in viale di Maratona dove indossò i parametri sacri per presiedere la solenne concelebrazione eucaristica con i vescovi pugliesi, presso il piazzale antistante lo Stadio della Vittoria. Qui, davanti a una platea numerosa e ugualmente festante, nella sua "memorabile" omelia "interrogò" Nicola quale Vescovo di Myra. Al termine della Santa Messa, nella vicina Fiera del Levante, Giovanni Paolo II ricevette gli imprenditori locali. Dopo questo breve momento nel Padiglione dell'Auto, il Pontefice, fra ali di folla, sempre a bordo della Papamobile, si recò presso la Basilica di San Nicola.
Nel tempio nicolaiano, prima dell'incontro ecumenico con la delegazione ortodossa, sostò nella cripta per una breve preghiera sulla tomba del Santo Taumaturgo. I due momenti (celebrazione eucaristica e visita in Basilica) godettero della copertura televisiva con le telecronache rispettivamente affidate a Dante Alimenti e a Gustavo Delgado. Dopo la pausa pranzo, Giovanni Paolo II visitò gli ammalati ricoverati al Policlinico di Bari, prima di trasferirsi a Bitonto, dove, presso Porta Baresana, incontrò i rappresentanti del mondo agricolo locale ai quali rivolse un discorso di incoraggiamento per la vitale importanza dell'attività agricola nello sviluppo socio-economico della Terra di Bari. La chiusura di questa sua lunga visita barese fu l'incontro con i giovani della Diocesi. Giovanni Paolo II, quale promotore della Giornata mondiale per la Gioventù, non volle mancare a questo appuntamento presso l'ingresso dell'aeroporto di Bari-Palese che dal 2005, anno della sua morte, porta il suo nome.
Quarant'anni dopo, il ricordo di questa giornata storica resta conservato in due lapidi: la prima, collocata sul muro di fianco l'ingresso Edilizia della Fiera del Levante, e la seconda nella cripta della Basilica di San Nicola. Negli anni successivi a quel 26 febbraio 1984 la venerazione di Bari per Giovanni Paolo II è cresciuta sia con l'intitolazione di una Fondazione operante nel contesto sociale del quartiere San Paolo che con quella dell'Istituto Oncologico, ubicato sul suolo dell'ex Ospedale "Domenico Cotugno." Queste intitolazioni compensano la mancata organizzazione, da parte della Diocesi locale, di un convegno dedicato alla genesi e alla ripercorrenza della visita pastorale di Giovanni Paolo II alle città di Bitonto e di Bari.