LECCE - Aumenta il valore della produzione delle imprese salentine. È quanto emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, diretto da Davide Stasi.
Il 2022 si è confermato un anno di consolidamento della ripresa post-pandemica, come testimoniano i dati riferiti al valore della produzione che misura il totale della produzione economica generata da un’impresa nel corso di un esercizio.
«Nel conto economico - spiega Davide Stasi - il valore della produzione è composto da cinque voci: ricavi delle vendite e delle prestazioni; variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti; variazioni dei lavori in corso su ordinazione; incrementi di immobilizzazioni per lavori interni; altri ricavi e proventi con separata indicazione dei contributi in conto esercizio. Più semplicemente, è uguale al fatturato incrementato dal valore delle giacenze della produzione di esercizio e diminuito del valore delle giacenze delle produzioni passate».
Ai sensi dell’articolo 2435 del Codice civile, il deposito del bilancio rappresenta un preciso obbligo a carico degli amministratori o liquidatori delle società di capitali, da assolvere entro trenta giorni dall’approvazione dell’organo competente.
«Non tutti, però - aggiunge Stasi - adempiono nei termini di legge ma i dati sul valore della produzione che provengono dalla lavorazione ottica dei bilanci depositati al Registro delle imprese rappresentano un utile indicatore della situazione economica a Lecce e provincia».
Sono aumentate da 1.645 a 1.794 le aziende salentine con un valore della produzione compreso tra i 250mila e i 500mila euro; da 1.220 a 1.349 quelle con un valore della produzione da 500mila a un milione di euro; da 1.005 a 1.150 quelle con un valore della produzione da un milione a due milioni e mezzo di euro; da 415 a 434 quelle con un valore della produzione da due milioni e mezzo a cinque milioni di euro; da 192 a 229 quelle con un valore della produzione da cinque milioni a dieci milioni di euro; da 104 a 123 quelle con un valore della produzione da dieci milioni a 25 milioni di euro; da 33 a 41 quelle con un valore della produzione da 25 milioni a 50 milioni; da 13 a 16 quelle con un valore della produzione superiore a 50 milioni di euro.
Il 2022 si è confermato un anno di consolidamento della ripresa post-pandemica, come testimoniano i dati riferiti al valore della produzione che misura il totale della produzione economica generata da un’impresa nel corso di un esercizio.
«Nel conto economico - spiega Davide Stasi - il valore della produzione è composto da cinque voci: ricavi delle vendite e delle prestazioni; variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti; variazioni dei lavori in corso su ordinazione; incrementi di immobilizzazioni per lavori interni; altri ricavi e proventi con separata indicazione dei contributi in conto esercizio. Più semplicemente, è uguale al fatturato incrementato dal valore delle giacenze della produzione di esercizio e diminuito del valore delle giacenze delle produzioni passate».
Ai sensi dell’articolo 2435 del Codice civile, il deposito del bilancio rappresenta un preciso obbligo a carico degli amministratori o liquidatori delle società di capitali, da assolvere entro trenta giorni dall’approvazione dell’organo competente.
«Non tutti, però - aggiunge Stasi - adempiono nei termini di legge ma i dati sul valore della produzione che provengono dalla lavorazione ottica dei bilanci depositati al Registro delle imprese rappresentano un utile indicatore della situazione economica a Lecce e provincia».
Sono aumentate da 1.645 a 1.794 le aziende salentine con un valore della produzione compreso tra i 250mila e i 500mila euro; da 1.220 a 1.349 quelle con un valore della produzione da 500mila a un milione di euro; da 1.005 a 1.150 quelle con un valore della produzione da un milione a due milioni e mezzo di euro; da 415 a 434 quelle con un valore della produzione da due milioni e mezzo a cinque milioni di euro; da 192 a 229 quelle con un valore della produzione da cinque milioni a dieci milioni di euro; da 104 a 123 quelle con un valore della produzione da dieci milioni a 25 milioni di euro; da 33 a 41 quelle con un valore della produzione da 25 milioni a 50 milioni; da 13 a 16 quelle con un valore della produzione superiore a 50 milioni di euro.