Carceri pugliesi: situazione di emergenza con posti esauriti
BARI - La situazione delle carceri pugliesi raggiunge livelli di emergenza, con oltre 4500 detenuti e solo 2700 posti disponibili, denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE). La Puglia è la regione più affollata d'Italia, con un tasso medio di sovraffollamento del 165%, raggiungendo punte del 90%.
Nonostante le richieste di aiuto provenienti dalla regione, l'amministrazione penitenziaria e i vertici politici sembrano ignorare la gravità della situazione. Il vice ministro alla giustizia, il pugliese On.le Sisto, insieme ai parlamentari della regione e ai vertici del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP), non hanno preso provvedimenti adeguati per affrontare il problema.
L'aumento esponenziale dei detenuti ha portato le carceri pugliesi al collasso, con un tasso di sovraffollamento che supera il 170% in molte strutture, tra cui Taranto, Foggia, Lecce e Bari. Questa situazione ha conseguenze gravi, con il rischio di evasioni, suicidi, rivolte e proteste.
Inoltre, il sovraffollamento delle carceri pugliesi rende difficile trovare spazio per gli arrestati durante i blitz delle forze dell'ordine, mettendo a rischio l'efficacia dell'azione di contrasto alla criminalità.
Il SAPPE sottolinea che la situazione è aggravata dalla sentenza "Torregiani", che impone all'Italia di risarcire i detenuti per il sovraffollamento, oltre a farci condannare dall'Europa per trattamenti inumani.
Il sindacato critica la mancanza di programmazione e pianificazione da parte dei dirigenti e dei politici responsabili, che dimostrano indifferenza e superficialità di fronte a una situazione così critica. Nonostante il dramma delle carceri pugliesi sia sotto gli occhi di tutti, non vengono adottati provvedimenti efficaci per risolvere il problema.
Il SAPPE, al fine di rendere chiara la gravità della situazione, ha allegato al comunicato un prospetto delle presenze dei detenuti aggiornato al 31 gennaio 2024.
Nonostante le richieste di aiuto provenienti dalla regione, l'amministrazione penitenziaria e i vertici politici sembrano ignorare la gravità della situazione. Il vice ministro alla giustizia, il pugliese On.le Sisto, insieme ai parlamentari della regione e ai vertici del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP), non hanno preso provvedimenti adeguati per affrontare il problema.
L'aumento esponenziale dei detenuti ha portato le carceri pugliesi al collasso, con un tasso di sovraffollamento che supera il 170% in molte strutture, tra cui Taranto, Foggia, Lecce e Bari. Questa situazione ha conseguenze gravi, con il rischio di evasioni, suicidi, rivolte e proteste.
Inoltre, il sovraffollamento delle carceri pugliesi rende difficile trovare spazio per gli arrestati durante i blitz delle forze dell'ordine, mettendo a rischio l'efficacia dell'azione di contrasto alla criminalità.
Il SAPPE sottolinea che la situazione è aggravata dalla sentenza "Torregiani", che impone all'Italia di risarcire i detenuti per il sovraffollamento, oltre a farci condannare dall'Europa per trattamenti inumani.
Il sindacato critica la mancanza di programmazione e pianificazione da parte dei dirigenti e dei politici responsabili, che dimostrano indifferenza e superficialità di fronte a una situazione così critica. Nonostante il dramma delle carceri pugliesi sia sotto gli occhi di tutti, non vengono adottati provvedimenti efficaci per risolvere il problema.
Il SAPPE, al fine di rendere chiara la gravità della situazione, ha allegato al comunicato un prospetto delle presenze dei detenuti aggiornato al 31 gennaio 2024.
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CRONACA