"Se questa legislatura regionale fosse un film, sarebbe: La caduta dell’impero romano! Il presidente-imperatore Emiliano - in caduta libera, è alle prese con una maggioranza appiccicaticcia e litigiosa, pronta a paralizzare le istituzioni regionali per uno strapuntino in più o in meno – dà segnali di vita politica (perché ormai si guarda bene da metterci la faccia, ormai in Consiglio è una meteora: la vedi e scompare!) solo per attaccare il Governo Meloni su tutto, diventando persino ridicolo" si legge in una dichiarazione congiunta del gruppo regionale (capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro).
"Nelle scorse ore ha commentato, con aria tronfia di soddisfazione e dappertutto, la decisione della Corte Costituzionale di ritenere legittima la legge regionale sul fermo pesca di tre anni per i ricci di mare pugliesi, mentre il Governo nazionale l’aveva impugnata. Bene, ma Emiliano cosa c’entra con quella legge che nasce esclusivamente su iniziativa di un consigliere del centrodestra, il capogruppo de La Puglia Domani, Paolo Pagliaro, al quale ‘noi’ abbiamo dato ampia collaborazione non solo sul piano normativo, ma anche economico, ovvero perché la legge fosse finanziata per ristorare chi dal fermo poteva avere danni economici, senza mai avere nessun riscontro di questa richiesta da Emiliano e dalla sua Giunta. Non solo, ma che lui NON HA VOTATO!!! Emiliano non era presente in aula il 23 marzo del 2023 quando abbiamo votato la PDL. Quindi, è evidente che l’euforia di ieri non era per il risultato raggiunto dal lavoro consiliare, ma solo per cogliere l’ennesima occasione per attaccare il Governo Meloni" si legge ancora nella dichiarazione congiunta del gruppo regionale.