I collaboratori del defunto dissidente russo Alexei Navalny sostengono che il suo corpo non si trovi nell'obitorio indicato dalle autorità russe. La portavoce Kira Yarmysh ha accusato le autorità di mentire sulle cause della morte e di cercare di evitare la consegna del corpo. Secondo Mosca, Navalny è morto a causa di una sindrome da morte improvvisa, ma quest'affermazione è stata contestata. Nel frattempo, le manifestazioni in memoria di Navalny hanno portato a oltre 400 arresti in più di 30 città russe.
Il presidente americano Biden ha condannato Putin, sostenendo che, indipendentemente dal suo coinvolgimento diretto, sia responsabile delle circostanze. Le proteste si sono diffuse anche in altre parti del mondo, inclusa Roma, dove è stata organizzata una fiaccolata in memoria del dissidente russo. Il sindaco Roberto Gualtieri ha espresso solidarietà ai difensori dei valori della democrazia e dei diritti civili.
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