Sottoscritte oggi le convenzioni tra Regione Puglia ed i Gruppi di Azione Locale (GAL) ammessi a finanziamento nell'ambito dell'Intervento SRG06 "LEADER - Attuazione delle Strategie di Sviluppo Locale".
Nella sala riunioni dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Puglia con l'Assessore Donato Pentassuglia, alla presenza dell'Autorità di Gestione Regionale del CSR Puglia 2023-2027 prof. Gianluca Nardone, il presidente Bonaventura Cucci firma per il GAL Alto Salento 2020.
Dopo l’approvazione della graduatoria per Strategie di Sviluppo locale 2023 -2027 "Natura, cibo e cultura dell'Alto Salento per un turismo sostenibile" del GAL Alto Salento 2020 si attesta al 4° posto, con 92 punti, su 23 progetti in competizione, la firma della convenzione segna all’avvio della fase che porterà a Piano degli interventi per il territorio.
Adesso è il tempo di dedicarsi ad un nuovo e importate step: il Piano di Azione Locale 2023- 2027, per tramutare la Strategia proposta in piani di Intervento utili al territorio, all’economia locale e lo sviluppo rurale. Un lavoro che vedrà , ancora, l’impegno dalla struttura tecnica, amministrativa e manageriale del GAL, con un approccio sviluppato con una prospettiva di lungo termine, per portare le zone rurali ad essere motore del progresso e dello sviluppo socio-economico del territorio.
Un ringraziamento particolare del Presidente Bonaventura Cucci e del Consiglio di Amministrazione, va a tutti i soci, agli attori locali, gli imprenditori, la rete dell’associazionismo e le amministrazioni dei 7 comuni (Ostuni, Brindisi, Carovigno, San Vito dei Normanni, San Michele Salentino, Ceglie Messapica e Villa Castelli) per un contributo di indiscutibile importanza per il raggiungimento del risultato ottenuto.
"Il Piano di Azione 2023 2027 vedrà favorire interventi e investimenti (pubblici e privati) con una prospettiva rigenerativa dello sviluppo del territorio – afferma il Presidente Bonaventura Cucci - che assuma carattere di trasversalità e sia capace di ricreare connessioni sostenibili tra produzione, consumo e turismo".
"Le misure d’intervento dovranno – conclude il Presidente – integrarsi, per una visione circolare, (di beni o servizi), tra urbano e rurale, e soprattutto tra bisogni richieste 'esterne' (legati al consumo di alimenti tipici, al turismo, al benessere stesso delle popolazioni locali, ecc.) e i bisogni. In particolare interventi sulle infrastrutture e strutture pubbliche, messe a disposizione della collettività (servizi socio culturali e ricreativi), che valorizzano il turismo; qualificazione ed il recupero di strutture di particolare pregio storico-architettonico (patrimonio edilizio), sia per le iniziative pubbliche che per gli investimenti realizzati dalle imprese; iniziative finalizzate a diffondere la conoscenza del patrimonio territoriale a favore delle comunità locali".