Oggi, 10 febbraio, si celebra il Giorno del Ricordo dei massacri delle foibe e dell'esodo istriano. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato alla cerimonia solenne al monumento nazionale della Foiba di Basovizza, per commemorare i tragici eventi del confine orientale negli anni a cavallo del secondo dopoguerra.
Durante la cerimonia, Meloni ha ribadito l'importanza di ricordare e rendere omaggio a coloro che, pur di restare italiani, furono costretti a lasciare tutto alle spalle, case, beni, terreni. Ha sottolineato il dolore causato dal colpevole silenzio che per decenni ha avvolto le vicende del confine orientale, esprimendo la volontà di rendere omaggio a tutti gli istriani e giuliano-dalmati che mantennero salda la propria identità italiana nonostante le avversità .
La premier ha depositato una corona di alloro al monumento, rimanendo in raccoglimento per qualche minuto. Ha enfatizzato il significato profondo che Basovizza rappresenta per lei personalmente, come luogo di memoria e di emozioni intense.
Meloni ha evidenziato che il Giorno del Ricordo cancella definitivamente il silenzio che per troppo tempo ha avvolto la tragedia delle foibe e il dramma dell'esodo, assicurando che la memoria di tali eventi non vada mai perduta.
Tra i presenti alla cerimonia vi erano anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il ministro per lo Sport Andrea Abodi e il ministro per i Rapporti con il parlamento Luca Ciriani.
Meloni ha concluso il suo intervento ricordando le parole di Giuseppe Mazzini sulla patria come famiglia del cuore, sottolineando che coloro che hanno difeso e costruito l'Italia sono la vera famiglia della nazione. Ha espresso gratitudine alle vittime delle foibe e agli esuli, ribadendo l'impegno a mantenere viva la memoria di quei tragici eventi affinché non vengano mai dimenticati.
Durante la cerimonia, Meloni ha ribadito l'importanza di ricordare e rendere omaggio a coloro che, pur di restare italiani, furono costretti a lasciare tutto alle spalle, case, beni, terreni. Ha sottolineato il dolore causato dal colpevole silenzio che per decenni ha avvolto le vicende del confine orientale, esprimendo la volontà di rendere omaggio a tutti gli istriani e giuliano-dalmati che mantennero salda la propria identità italiana nonostante le avversità .
La premier ha depositato una corona di alloro al monumento, rimanendo in raccoglimento per qualche minuto. Ha enfatizzato il significato profondo che Basovizza rappresenta per lei personalmente, come luogo di memoria e di emozioni intense.
Meloni ha evidenziato che il Giorno del Ricordo cancella definitivamente il silenzio che per troppo tempo ha avvolto la tragedia delle foibe e il dramma dell'esodo, assicurando che la memoria di tali eventi non vada mai perduta.
Tra i presenti alla cerimonia vi erano anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il ministro per lo Sport Andrea Abodi e il ministro per i Rapporti con il parlamento Luca Ciriani.
Meloni ha concluso il suo intervento ricordando le parole di Giuseppe Mazzini sulla patria come famiglia del cuore, sottolineando che coloro che hanno difeso e costruito l'Italia sono la vera famiglia della nazione. Ha espresso gratitudine alle vittime delle foibe e agli esuli, ribadendo l'impegno a mantenere viva la memoria di quei tragici eventi affinché non vengano mai dimenticati.
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Politica