Mafia, arrestato capo clan a Bari: provvedimento cautelare per Eugenio Palermiti
BARI - Alle prime luci dell'alba, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Eugenio Palermiti, 69enne ritenuto ai vertici del clan mafioso Parisi-Palermiti. L'arresto è avvenuto in esecuzione di un'ordinanza emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Palermiti è accusato di vari reati aggravati dal metodo mafioso, tra cui l'agguato armato subito da Teodoro Greco nel 2013, per il quale è ritenuto responsabile in veste di mandante.
Le indagini preliminari hanno evidenziato il coinvolgimento di Palermiti in atti persecutori e violenza privata ai danni di aspiranti collaboratori di Giustizia e dei loro familiari tra gli anni 2021-2022. L'obiettivo delle sue condotte era ottenere la ritrattazione delle loro dichiarazioni e l'allontanamento forzoso dei rispettivi nuclei familiari dal quartiere Japigia di Bari, dove il clan è storicamente operativo.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, dopo l'esecuzione del provvedimento cautelare, seguirà l'interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati. La colpevolezza di Palermiti, così come degli altri coinvolti, dovrà essere accertata in sede di processo, nel rispetto del principio del contraddittorio tra le parti.
Le indagini preliminari hanno evidenziato il coinvolgimento di Palermiti in atti persecutori e violenza privata ai danni di aspiranti collaboratori di Giustizia e dei loro familiari tra gli anni 2021-2022. L'obiettivo delle sue condotte era ottenere la ritrattazione delle loro dichiarazioni e l'allontanamento forzoso dei rispettivi nuclei familiari dal quartiere Japigia di Bari, dove il clan è storicamente operativo.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, dopo l'esecuzione del provvedimento cautelare, seguirà l'interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati. La colpevolezza di Palermiti, così come degli altri coinvolti, dovrà essere accertata in sede di processo, nel rispetto del principio del contraddittorio tra le parti.