'Oltre il 25 novembre', la rassegna culturale dello SPI Cgil che parla del dolore e del sopruso oltre la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne

TARANTO - Sono quasi il 20% in meno le donne che, con pari titoli e competenze, trovano lavoro rispetto agli uomini. Il 63% delle neo mamme non ce la fa a conciliare famiglia e lavoro e molte di loro abbandonano. Sono quasi 130 le telefonate che nel solo 2023 sono arrivate ad uno dei Centri Antioviolenza di Taranto. Sono le donne che con coraggio decidono di sfondare il muro di omertà e denunciare offese verbali, fisiche, economiche, abusi di vario genere. Ma la violenza è ben più diffusa e sotterranea e va ben oltre il femminicidio, anche se le 107 donne uccise prevalentemente da fidanzati e mariti nel 2023, denotano, nei numeri,, la cifra di una vera e propria guerra contro il genere femminile.

Ecco perché il 25 novembre non basta più – dice Paolo Peluso, segretario generale dello SPI CGIL di Taranto, che assieme a Dora Tagliente componente della segreteria provinciale, e il contributo di Nidil CGIL, l’Auser, le associazioni Maschile Plurale e Sostegno Donna, presenta il calendario di iniziative che dal 6 febbraio al 18 marzo andranno “Oltre il 25 novembre”.

Un percorso di riflessione e consapevolezza che parla alle donne, agli uomini, alle istituzioni e alle generazioni Y, Z e Alpha rappresentate dai nipoti dei pensionati di oggi che insieme a genitori e nonni parteciperanno alle iniziative.

Non si tratta di una mera opera di testimonianza, basata sul dogmatismo – dice ancora Peluso – perché la violenza contro le donne per essere combattuta non ha bisogno solo di giornate celebrative ma di un impegno costante e continuo. Quello che in tutti questi anni ha consentito di smontare l’aurea di “normalità” attorno a questi fenomeni. Insomma c’è ancora bisogno di impegno civico, politico, sociale e culturale per far emergere dall’oscurità quello che ancora oggi è spesso sottaciuto.

Gli appuntamenti si svolgeranno all’interno della Sala Conferenze dello SPI CGIL, in via Aristosseno.

Il primo incontro su “Le Radici Culturali della Violenza” si terrà il 6 febbraio a partire dalle 16.30.

Sarà la musica il punto di incontro di questo dialogo intergenerazionale, con analisi che spazieranno dalla Carmen di Bizet all’Otello, passando per la musica Trap.

Il secondo appuntamento, previsto per il prossimo 19 febbraio esaminerà le “Varie forme della violenza”, quella subdola, nascosta e accettata.

Altri appuntamenti il 4 marzo alle 16.00 con “La gabbia del patriarcato: il privilegio/limite degli uomini” e il 18 marzo, sempre alle 16.00 con “La violenza contro le donne esiste: cosa fare?”