PADOVA - Il corpo recuperato dai Vigili del Fuoco alle 16:30 del 29 febbraio è stato identificato come quello di Alberto Pittarello, il 39enne responsabile dell'omicidio della moglie, Sara Buratin, avvenuto tre giorni prima a Bovolenta, in provincia di Padova. Il cadavere è stato ritrovato all'interno di un furgone Nissan, bloccato nel fiume Bacchiglione da due giorni. La conferma dell'identità è giunta dai carabinieri della città veneta, e il riconoscimento è stato effettuato dai familiari presso l'obitorio.
Secondo le prime informazioni, sul corpo di Pittarello non sono state riscontrate tracce di ferite, e si ipotizza che sia morto annegato. Tuttavia, sarà necessaria un'autopsia per stabilire con precisione la causa del decesso.
Il recupero del corpo è avvenuto grazie all'intervento dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco, che hanno individuato il furgone nel fiume Bacchiglione. Nonostante tre giorni di permanenza nell'acqua, la salma non presentava gravi segni di deterioramento, secondo quanto riportato da fonti investigative.
L'identificazione del corpo di Alberto Pittarello pone fine a una tragica vicenda che ha scosso la comunità locale, lasciando molti interrogativi aperti sulla dinamica e le cause dell'omicidio di Sara Buratin.
Secondo le prime informazioni, sul corpo di Pittarello non sono state riscontrate tracce di ferite, e si ipotizza che sia morto annegato. Tuttavia, sarà necessaria un'autopsia per stabilire con precisione la causa del decesso.
Il recupero del corpo è avvenuto grazie all'intervento dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco, che hanno individuato il furgone nel fiume Bacchiglione. Nonostante tre giorni di permanenza nell'acqua, la salma non presentava gravi segni di deterioramento, secondo quanto riportato da fonti investigative.
L'identificazione del corpo di Alberto Pittarello pone fine a una tragica vicenda che ha scosso la comunità locale, lasciando molti interrogativi aperti sulla dinamica e le cause dell'omicidio di Sara Buratin.
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