BARI - Le parole pronunciate da Aurelio De Laurentiis durante una conferenza stampa tenutasi questa mattina hanno scatenato un acceso dibattito nella comunità del calcio italiano, in particolare nella piazza biancorossa del Bari. Il presidente del Napoli ha dichiarato che il Bari, portato vicino alla Serie A e fonte di talenti come Cheddira e Folorunsho, rappresenta la seconda squadra del Napoli.
Tuttavia, queste affermazioni non sono passate inosservate e hanno provocato una reazione immediata da parte del sindaco di Bari, Antonio Decaro. Attraverso un post sui social, Decaro ha espresso il suo dissenso, sottolineando che il Bari non è una seconda squadra di nessuno e ha una storia e una dignità proprie che vanno rispettate. Ha chiesto a De Laurentiis di scusarsi con i tifosi baresi per le sue parole, definite offensive nei confronti dell'intera comunità di tifosi.
Anche Luigi De Laurentiis, figlio di Aurelio e presidente dell'altra squadra della FilmAuro, ha preso le distanze dalle dichiarazioni del padre. Attraverso un post sui social, ha dichiarato che il Bari non può essere ridotto a una seconda squadra del gruppo e ha sottolineato l'autonomia esistente tra le due realtà aziendali. Ha evidenziato che le parole di suo padre possono essere state fraintese o non espresse con chiarezza, ma comunque non riflettono la vera natura e la storia del Bari.
Questo confronto a distanza ha acceso ulteriormente le polemiche all'interno della comunità sportiva e dei tifosi del Bari, mettendo in luce la sensibilità e l'orgoglio legati all'identità e alla storia della squadra.
Tuttavia, queste affermazioni non sono passate inosservate e hanno provocato una reazione immediata da parte del sindaco di Bari, Antonio Decaro. Attraverso un post sui social, Decaro ha espresso il suo dissenso, sottolineando che il Bari non è una seconda squadra di nessuno e ha una storia e una dignità proprie che vanno rispettate. Ha chiesto a De Laurentiis di scusarsi con i tifosi baresi per le sue parole, definite offensive nei confronti dell'intera comunità di tifosi.
Anche Luigi De Laurentiis, figlio di Aurelio e presidente dell'altra squadra della FilmAuro, ha preso le distanze dalle dichiarazioni del padre. Attraverso un post sui social, ha dichiarato che il Bari non può essere ridotto a una seconda squadra del gruppo e ha sottolineato l'autonomia esistente tra le due realtà aziendali. Ha evidenziato che le parole di suo padre possono essere state fraintese o non espresse con chiarezza, ma comunque non riflettono la vera natura e la storia del Bari.
Questo confronto a distanza ha acceso ulteriormente le polemiche all'interno della comunità sportiva e dei tifosi del Bari, mettendo in luce la sensibilità e l'orgoglio legati all'identità e alla storia della squadra.