Presentato l’ultimo saggio di Vittorio Polito nell’aula Magna dell’Ateneo di Bari





PIERO LADISA - Si è svolto nell’Aula Magna dell’Università di Bari, gremita da un numeroso pubblico, il saggio di Vittorio Polito “Professioni, Patroni, Preghiere e…” (WIP Edizioni), collaboratore storico di questo quotidiano. Purtroppo per concomitanti impegni istituzionali il Magnifico Rettore non è potuto essere presente e la prof.ssa Rosita Orlandi, che ha moderato l’evento, ha letto un messaggio con il quale il Rettore ringrazia per l’invito augurando i migliori auspici per la manifestazione.

La prof.ssa Rosita Orlandi, già docente dell’Ateneo barese e vice presidente Nazionale della FIDAS Donatori Sangue, ha moderato brillantemente l’evento presentando l’autore e Ada Campione, docente di Agiografia e di Storia della Chiesa Antica dello stesso Ateneo, che ha illustrato magistralmente il testo ed i suoi contenuti, sottolineando che «Vittorio Polito non è nuovo nello scandagliare i rapporti speciali che intercorrono tra i patroni e le categorie professionali giacché si è già cimentato in questo tipo di avventura letteraria. Curiosa la categoria del Lavoratore, protetta da san Giuseppe, che teoricamente dovrebbe abbracciare tutte le categorie passate in esame da Polito, ma che in realtà fa riferimento soprattutto ai lavoratori manuali, agli operai. Santa Marta, sorella di Lazzaro, è la patrona delle Casalinghe, categoria sempre poco considerata dal punto di vista lavorativo, che trova invece nella Chiesa un riconoscimento adeguato. In una disamina complessiva dei patroni – a parte la Madonna presente tre volte: ‘Virgo Fidelis’, patrona di Carabinieri; ‘Madonna Odegitria’, patrona dei Bersaglieri; ‘Madonna di Loreto patrona degli Aviatori’».

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È seguito l’intervento dell’artista barese Marialuisa Sabato, autrice dell’immagine di copertina e delle immagini del testo, che ha evidenziato che «Questa nuova avventura artistica con Vittorio Polito è stata davvero una sfida particolare. Trasformare in immagini i pensieri ed il lavoro di altri non è facile, ma nel caso di questo capolavoro letterario ammetto che la difficoltà è stata doppia. Le ali, ad inizio di ogni capitolo, sono tratte da miei dipinti dedicati a colibrì, martin pescatori, cocorite, farfalle, ecc., che ho sempre desiderato possedere e credo che il desiderio di volare sia stato sempre il più grande desiderio dell’uomo».

Quindi Francesco Signorile ha declamato alcune preghiere in dialetto barese presenti nel testo la cui traduzione è stata curata dallo stesso nel dialetto di casa nostra. Signorile, insieme a G. Gioia e G. Mele è anche autore del corposo Dizionario Barese-Italiano e Italiano-Barese (WIP edizioni).

Infine l’intervento conclusivo di Polito che ha ringraziato i relatori per gli interventi, il Magnifico Rettore per la disponibilità della prestigiosa Aula Magna, gli staff della segreteria del Rettorato e di quelli della Sezione Gestione della Comunicazione Integrata, che hanno agevolato l’organizzazione dell’evento e l’editore Stefano Ruocco della WIP Edizioni, auspicando di ritornare quanto prima in questa magnifica sede per il prossimo saggio.

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