Rapporto maestro-allievo, riflessioni in libertà


Riceviamo e pubblichiamo il commento dello psichiatra dott. Donato Favale all'articolo pubblicato in data 11 febbraio 2024 dal titolo 'Riflessioni in libertà sul rapporto Maestro-Allievo in una società che cambia' della psicoterapeuta Santa Fizzarotti Selvaggi:

DONATO FAVALE* - In questo interessante articolo, che descrive in modo accurato la prestigiosa scuola di Urologia, diretta dal Prof. Paolo Selvaggi, vorrei fare alcune riflessioni relative al tema centrale attinente al rapporto maestro- discepolo. Il maestro non viene considerato un semplice insegnante che trasmette competenze tecniche ma soprattutto un maestro di vita.

Mi viene subito in mente la figura del filosofo Socrate. Attraverso il metodo socratico della maieutica il filosofo greco conduceva i suoi allievi a raggiungere la conoscenza. Li aiutava a liberarsi dalle false credenze e a cercare la verità dentro di sé. La relazione maestro-allievo viene considerata una relazione speciale che include l’amicizia, il senso dell’amore come lo intende Platone nel suo Simposio. Il vero maestro indica la via, ma poi sta al discepolo sapere come raggiungerla, ognuno con la propria individualità.

Nella parte finale ci si concentra sul Sacramento dell’Eucarestia e sul fenomeno della Transustanziazione (trasformazione dell’ostia nel Corpo di Cristo). Carl Gustav Jung affronta il tema della Transustanziazione nella sua opera intitolata Tipi Psicologici, come fa anche Freud nell’opera Totem e Tabù. Freud afferma che la Comunione è il nostro pasto totemico. Viene recitata l’uccisione per crocifissione del Dio, Figlio ma anche Padre. Il Dio viene incorporato per divoramento (come nel cannibalismo rituale dei primitivi) così da diventare il nostro Maestro Interiore. Come affermava Montaigne “Educare non è riempire un secchio, ma accendere un fuoco” e anche Dante ricordava “piccola favilla gran fiamma seconda”. L’educatore deve dunque essere una guida spirituale capace di accendere una passione, capace di andare oltre la limitatezza umana, sia fisica che spirituale.

Tutti questi aspetti che ho pocanzi descritto assumono valore se applicati ad un contesto di rettitudine e onestà intellettuale, valori indiscussi del Prof. Paolo Selvaggi.

* Psichiatra a Taranto, Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico e farmacologo

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