'Riconciliati con la Terra', miracolo di Santu Lasi
FRANCESCO GRECO - “Tanto l’Oriente quanto l’Occidente hanno concepito una stretta connessione fra il microcosmo umano e il macrocosmo naturale. L’armoniosa interazione e l’equilibrio fra i quattro Elementi – Terra, Acqua, Aria, Fuoco – ha costituito da sempre la base della vita…”.
Il vento di sale spande nell’aria le note immortali della “Turandot” mentre leziose le calendule si dondolano sotto lo sguardo dei mandorli già fioriti. A volte Geo ci fa dono di curiose coincidenze: il tema: “Riconciliati con la Natura - Le Quattro stagioni: da Bruegel alle teste composte di Arcimboldo” è stato in sintonia con la realtà: si è assistito al passaggio di consegne fra l’inverno e la primavera.
“…del funzionamento del mondo naturale e della nostra sopravvivenza sul pianeta: l’Universo ordinato, sorto dal Caos, era governato da personificazioni divinizzate…”.
E mille persone (giunte dai quattro venti: anche da Roma e Milano), d’incanto, sono apparse serene, come se avessero fatto pace con la Natura che negli ultimi decenni, causa esproprio culturale e identitario, è stata offesa via xylella, con strade inutili (SS 275 a 4 corsie) e devastanti laddove erano “sovrumani silenzi e profondissima quiete” (Leopardi).
“… degli Elementi. Sin dall’Antichità gli Elementi sono stati rappresentati in varie forme e hanno ispirato artisti di varie epoche, divenendo strumento di creatività. Nelle opere del pittore fiammingo Jan Brueghel,…”.
In un angolo, accanto a un cespuglio di rose una rosa, una bambina dai grandi occhi verdi e i lunghi capelli scuri addenta una piccola “pittala”. Davanti alla bocca del pozzo, nel cortile, un vecchio dai candidi capelli e gli occhi azzurro cielo beve vino nero: ecco lo scorrere del tempo, l’incedere fatale delle stagioni.
“…Terra, Aria, Acqua e Fuoco sono presenti non come componenti secondarie ma nel ruolo di protagonisti. Proprio l’essere quattro ha favorito la combinazione con altre serie caratterizzate…”.
Benvenuti alla Masseria di Santu Lasi (tra Salve e il Mar Jonio), una festa popolare un sacco iconica. Presa quasi diroccata, l’architetto di Presicce Vincenzo Cazzato (docente universitario) e la bella moglie romana Eliana l’hanno riportata all’antico splendore e qui, da 15 anni (d’intesa col Comune, la Parrocchiale San Nicola Magno, il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università del Salento, l’Associazione Ville e Giardini di Puglia) si festeggia San Biagio, il Santo invocato per le malattie della gola.
“…dallo stesso numero, in primo luogo le Stagioni (ma anche le Virtù Cardinali, i fiumi del Paradiso, i Venti principali). Con le Stagioni, i quattro Elementi sono la manifestazione dell’esistenza di profonde analogie tra l’Universo e la dimensione umana. Un’antica teoria vuole che… ”.
Quest’anno i padroni di casa hanno una luce più viva negli occhi: sono diventati nonni. Dopo la messa nella chiesetta rurale a pochi passi, sulla grande aia, a mezzogiorno don Marco Annesi (Parroco di Salve) e don Gianni Leo (di Morciano di Leuca) hanno benedetto i pani che poi sono stati distribuiti alla folla.
“…nel sistema di relazioni e affinità che regolano l’Universo, ogni elemento sia associato, oltre che a un temperamento psichico, anche a una Stagione dell’anno (ma anche a un segno zodiacale, a un metallo, a una divinità, a una parte del corpo umano): Terra-Autunno…”.
Curiosità storica: fino a metà Settecento, fra i due paesi confinanti c’era un contenzioso sulla chiesetta, che forse doveva avere buone rendite. “Questa festa è un mito nella storia di Salve”, ha precisato il sindaco Francesco Villanova.
“Acqua-Inverno, Aria-Primavera, Fuoco-Estate. Anche le stagioni sono rappresentate nella tradizione pittorica mediante…”.
Quest’anno la festa è stata impreziosita da una gemma ulteriore che ha brillato nella giornata primaverile: l’esibizione della Brass Ensemble del Conservatorio "Tito Schipa" di Lecce formata dagli studenti delle classi di tromba, trombone, corno e tuba. Direzione affidata al Maestro Emilio Mazzotta. Brillantemente presentata da Domenico Zizzi (docente di tuba e coordinatore del Dipartimento Fiati) e arricchita dalla collaborazione dei docenti di corno Massimo Perrone e di trombone Fabio Bene, in un viaggio affascinante attraverso diverse epoche e stili musicali.
"Il principale scopo di far suonare gli studenti insieme – osserva il Maestro Zizzi - è quello di fornire loro un'opportunità unica di crescita e sviluppo artistico. La pratica dell'ensemble musicale non solo consente agli studenti di mettere in pratica le loro abilità strumentali, ma anche di apprendere importanti competenze musicali e relazionali, nonché prepara anche per una carriera musicale di successo, fornendo loro competenze fondamentali come la collaborazione, la comunicazione e la fiducia in se stessi”. Il programma è iniziato con "Trumpet Tune," composizione dal periodo barocco inizialmente attribuita a Henry Purcell ma successivamente identificata come opera del compositore Jeremiah Clarke. Il brano ha fatto da apertura, introducendo il pubblico al virtuosismo delle trombe. La successiva esecuzione della "Susato Suite" di Tilman Susato ha portato gli spettatori nel Rinascimento, offrendo un affascinante affaccio alla ricchezza musicale di quell'epoca. La delicatezza delle melodie e la maestria nell'interpretazione hanno reso omaggio all'eleganza di questo periodo storico. Un momento toccante è stato rappresentato dalla performance della colonna sonora de "La Vita è Bella" di Nicola Piovani. La raffinatezza si è alternata alla vivacità con l'esecuzione di "La Paloma," canzone habanera del compositore basco Sebastián de Iradier. La Brass Ensemble ha dimostrato la propria versatilità, passando con agilità da toni romantici a ritmi più movimentati. Non poteva mancare un tributo al Maestro Ennio Morricone attraverso un medley di due celebri colonne sonore: "Il pianista sull'oceano" e "Il Buono, il Brutto e il Cattivo." La maestria nell'interpretazione ha catturato l'essenza delle atmosfere create dal grande compositore. La melodia intemporalmente dolce di "Yesterday" dei Beatles è stata accolta con calore dal pubblico, mentre l'energica esecuzione della colonna sonora di "Per un pugno di dollari" ha fatto vibrare gli spettatori con la potenza delle note di Morricone. La giornata ha raggiunto il suo apice con l'Aria del "Nessun Dorma" tratta dall'opera "Turandot" di Giacomo Puccini, toccante omaggio in occasione del centenario della morte del compositore che ha rappresentato un momento di commozione e riverenza. Come bis, la Brass ha sorpreso il pubblico con l'energico brano "Drunk Bears," scritto e registrato nel 2016 dal gruppo americano Marchfourth Marching Band. Un ultimo tocco di vivacità che ha concluso il concerto in maniera spumeggiante, regalando agli spettatori un finale indimenticabile premiato dal pubblico assorto con una commossa e grata standing ovation.
Ecco l’elenco degli studenti: Trombe Simone Greco, Andrea Troisi, Sarah Motolese, Simone Madaro; Corni: Giordano Coronese, Alessio Guida; Tromboni: Ludovico Centonze e Simone Nocera; Eufonio: Andrea Degiorgi;
Tuba: Simone Gioacchino; Percussioni: Simone Barletta.
“…figure allegoriche, divinità, paesaggi naturali o i prodotti che la natura offre nei vari periodi dell’anno. La corrispondenza fra la figura umana e i prodotti della Natura trova riscontro nelle opere di un estroso pittore: Giuseppe Arcimboldo”.
Gli ospiti ringraziano i padroni della deliziosa domus per la magnifica festa (aiutati dal figlio Gabriele e poi Oronzo Colaci, Cici Torelli, Lucia Leo, Cosimina Orlando, Giacomo Grande e tanti altri), l’accoglienza affettuosa, la musica, i cibi km0, le emozioni di un giorno da segnare fra quelli belli. E anche negli occhi di chi se ne va c’è quella luce di cui sopra di chi ha fatto pace con la Natura, gli altri, il mondo, l’Universo.
Arrivederci al 2025, “Insciallah!” (Se Dio vuole!) come dicono i nostri fratelli Arabi.