Strada Statale Bradanico-Salentina, l’assessore Maurodinoia scrive ad Anas e al MIT chiedendo di riconsiderare la possibilità delle quattro corsie nel lotto ancora in fase di progettazione preliminare
LECCE - L’Assessorato ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile della Regione Puglia ha chiesto ad Anas e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di valutare, con riferimento al progetto del Completamento della SS 7-ter Bradanico-Salentina, l’adozione di una sezione stradale di categoria di tipo B cioè a quattro corsie, “tenuto conto che l’itinerario Bradanico-Salentino costituisce un diretto e importante collegamento tra strade statali, allaccia alla rete delle strade statali aree portuali ed aeroportuali e centri di notevole importanza industriale e turistica e presenta particolare interesse per l'economia di vaste zone del territorio nazionale.” Questo il contenuto di due note che l’assessore Anita Maurodinoia ha inviato ad Anas e al ministro Matteo Salvini, supportando e sostenendo quindi le esigenze rappresentate dai Comuni interessati di avere una strada a quattro corsie e non a due corsie come previsto dal progetto Anas. Un progetto finanziato con un contratto di programma tra Anas e MIT, che non prevede il coinvolgimento diretto della Regione, la quale però per monitorare gli interventi dal punto di vista procedurale e finanziario ha istituito un tavolo di confronto permanente con la società.
Per capire meglio la situazione si deve tenere presente che l’itinerario stradale “SS 7-ter Bradanico-Salentino da Lecce a Taranto” consta di più lotti/stralci, una frammentazione da attribuire soprattutto alla coesistenza lungo la sua estensione di più progettualità e finanziamenti rinvenienti da diversi cicli di programmazione economica. Allo stato attuale si ha un tratto a quattro corsie già realizzato e in esercizio dalla fine della variante di Manduria sino all’inizio della Variante di San Pancrazio Salentino, approvato in un contesto normativo lontano da quello attuale. Altre due tratte (completamento funzionale della variante di San Pancrazio e tratto SSV Taranto Grottaglie–Manduria) presentano uno stato di avanzamento tale che qualunque rivisitazione progettuale in favore di un “raddoppio” delle previste due corsie comprometterebbe gli iter autorizzativi già conclusi, con possibili ripercussioni in termini di revoca dei finanziamenti assegnati da parte del Ministero delle Infrastrutture. L’unica tratta che presenta uno stato progettuale confacente ad un dibattito sulla scelta della categoria stradale da adottare (a due o a quattro corsie) è quella che si estende da San Pancrazio sino a Lecce.
“In più occasioni abbiamo chiesto ad Anas di valutare un ampliamento da due a quattro corsie, ma tenuto conto dell’avanzato stato di attuazione dei lotti già finanziati, e quindi già cantierati o di prossima cantierizzazione, la proposta è stata ritenuta improcedibile – chiarisce l’assessore -. La possibilità di avere le quattro corsie resta quindi solo per l’unica tratta ancora in fase di progettazione preliminare, ovvero quella da San Pancrazio sino a Lecce, oggetto della conferenza dei servizi tenutasi lo scorso 29 gennaio in cui Anas ha ribadito la sua contrarietà sulla base di proprie valutazioni tecnico-economiche.”
Per comprendere meglio i motivi del “no” alle quattro corsie ribadito da Anas si è deciso di interessare il MIT, sia con la nota dell’assessore Maurodinoia che con una interrogazione degli onorevoli del Partito Democratico, Ubaldo Pagano e Claudio Stefanazzi. Essi chiedono di conoscere “i motivi concreti che giustificano il rifiuto di Anas e se non sia possibile trovare soluzioni per superarli, immaginando così una vera superstrada per un territorio gravemente sprovvisto di infrastrutture.”
Una strada che è infatti presente nel Piano Attuativo 2021-2027 del Piano Regionale dei Trasporti, approvato con DGR n. 1832 del 07/12/2023, documento che in riferimento agli interventi stradali in provincia di Lecce conferma l’ammodernamento e completamento dell’Itinerario Bradanico-Salentino tra San Pancrazio Salentino e Guagnano, la realizzazione della variante all'abitato di Guagnano e Salice Salentino e introduce nel lungo periodo l’adeguamento della SS 7-ter tra Campi Salentina e Lecce. Interventi infrastrutturali che mirano a migliorare l’accessibilità di tutto il sistema del Salento al nodo di Taranto e all’aeroporto di Grottaglie.
“A tal riguardo giova sottolineare che lo stesso Piano non individua, visto il grado di progettazione dell’opera, l’adozione di una categoria stradale in particolare – aggiunge Maurodinoia –. Circa il finanziamento del progetto non possiamo certo pensare di integrare con fondi del bilancio autonomo regionale interventi su questo itinerario ma abbiamo inviato al MIT la richiesta di inserire nel nuovo contratto di programma MIT-Anas, tra i vari interventi, anche l’ulteriore fabbisogno finanziario per l’intera copertura del costo dell’opera. E, trattandosi di una strada statale, non possiamo che sollecitare le strutture tecniche di Anas e del MIT a valutare nuovamente l’ipotesi delle quattro corsie nel lotto ancora in fase di progettazione preliminare da San Pancrazio sino a Lecce. Evoluzione che seguiremo attentamente.”
Per capire meglio la situazione si deve tenere presente che l’itinerario stradale “SS 7-ter Bradanico-Salentino da Lecce a Taranto” consta di più lotti/stralci, una frammentazione da attribuire soprattutto alla coesistenza lungo la sua estensione di più progettualità e finanziamenti rinvenienti da diversi cicli di programmazione economica. Allo stato attuale si ha un tratto a quattro corsie già realizzato e in esercizio dalla fine della variante di Manduria sino all’inizio della Variante di San Pancrazio Salentino, approvato in un contesto normativo lontano da quello attuale. Altre due tratte (completamento funzionale della variante di San Pancrazio e tratto SSV Taranto Grottaglie–Manduria) presentano uno stato di avanzamento tale che qualunque rivisitazione progettuale in favore di un “raddoppio” delle previste due corsie comprometterebbe gli iter autorizzativi già conclusi, con possibili ripercussioni in termini di revoca dei finanziamenti assegnati da parte del Ministero delle Infrastrutture. L’unica tratta che presenta uno stato progettuale confacente ad un dibattito sulla scelta della categoria stradale da adottare (a due o a quattro corsie) è quella che si estende da San Pancrazio sino a Lecce.
“In più occasioni abbiamo chiesto ad Anas di valutare un ampliamento da due a quattro corsie, ma tenuto conto dell’avanzato stato di attuazione dei lotti già finanziati, e quindi già cantierati o di prossima cantierizzazione, la proposta è stata ritenuta improcedibile – chiarisce l’assessore -. La possibilità di avere le quattro corsie resta quindi solo per l’unica tratta ancora in fase di progettazione preliminare, ovvero quella da San Pancrazio sino a Lecce, oggetto della conferenza dei servizi tenutasi lo scorso 29 gennaio in cui Anas ha ribadito la sua contrarietà sulla base di proprie valutazioni tecnico-economiche.”
Per comprendere meglio i motivi del “no” alle quattro corsie ribadito da Anas si è deciso di interessare il MIT, sia con la nota dell’assessore Maurodinoia che con una interrogazione degli onorevoli del Partito Democratico, Ubaldo Pagano e Claudio Stefanazzi. Essi chiedono di conoscere “i motivi concreti che giustificano il rifiuto di Anas e se non sia possibile trovare soluzioni per superarli, immaginando così una vera superstrada per un territorio gravemente sprovvisto di infrastrutture.”
Una strada che è infatti presente nel Piano Attuativo 2021-2027 del Piano Regionale dei Trasporti, approvato con DGR n. 1832 del 07/12/2023, documento che in riferimento agli interventi stradali in provincia di Lecce conferma l’ammodernamento e completamento dell’Itinerario Bradanico-Salentino tra San Pancrazio Salentino e Guagnano, la realizzazione della variante all'abitato di Guagnano e Salice Salentino e introduce nel lungo periodo l’adeguamento della SS 7-ter tra Campi Salentina e Lecce. Interventi infrastrutturali che mirano a migliorare l’accessibilità di tutto il sistema del Salento al nodo di Taranto e all’aeroporto di Grottaglie.
“A tal riguardo giova sottolineare che lo stesso Piano non individua, visto il grado di progettazione dell’opera, l’adozione di una categoria stradale in particolare – aggiunge Maurodinoia –. Circa il finanziamento del progetto non possiamo certo pensare di integrare con fondi del bilancio autonomo regionale interventi su questo itinerario ma abbiamo inviato al MIT la richiesta di inserire nel nuovo contratto di programma MIT-Anas, tra i vari interventi, anche l’ulteriore fabbisogno finanziario per l’intera copertura del costo dell’opera. E, trattandosi di una strada statale, non possiamo che sollecitare le strutture tecniche di Anas e del MIT a valutare nuovamente l’ipotesi delle quattro corsie nel lotto ancora in fase di progettazione preliminare da San Pancrazio sino a Lecce. Evoluzione che seguiremo attentamente.”