Val di Fiemme, sciatore insegue un lupo e lo fa schiantare, dopo averlo braccato, nelle reti di protezione: Enpa lo denuncia
TRENTO - Uno sciatore in Trentino ha inseguito un lupo su una pista di Pampeago, in Val di Fiemme e lo ha fatto schiantare in una rete di protezione. L’Ente Nazionale Protezione Animali ha presentato alla Procura di Trento, denuncia contro ignoti per maltrattamento di animali e uccisione di animali, dopo che il video diventato virale sui social in poche ore, ha scatenato polemiche.
Dalle immagini si vede il povero animale fuggire all’impazzata dal suo aguzzino, fino ad urtare le barriere di sicurezza che delimitano la pista. A destare preoccupazione sono soprattutto le condizioni di salute del povero lupo, che potrebbe essere rimasto ferito, anche gravemente, in seguito all’impatto. È intervenuta la Guardia forestale del Trentino per cercare di rintracciare il canide e sincerarsi delle sue condizioni. Il comportamento dello sciatore è completamente sbagliato poiché ha messo in pericolo la vita dell'animale, che stava fuggendo. Ci sono regole di base che devono essere rispettate quando si incontrano animali selvatici.
L'episodio è avvenuto durante lo scorso fine settimana. Il comportamento della persona ha suscitato virulente reazioni sui social, ma non solo. Nelle immagini, di una ventina di secondi, si vede un lupo che corre su una pista da sci a Pampeago, in Val di Fiemme. E corre veloce perché dietro di lui c'è una persona che, non appena lo vede, decide di inseguirlo sciando verso di lui. L'animale reagisce d'istinto e, sentendosi braccato, accelera più che può, ma chi filma sugli sci è inevitabilmente più rapido e gli si avvicina molto. Il lupo, per cercare di salvarsi da una situazione che percepisce come altamente pericolosa, svolta sulla sinistra, finendo però nelle reti di protezione della pista. Lo sciatore si ferma, così come il video.
Nessuno sa se il canide selvatico sia riuscito a liberarsi, se sia rimasto ferito o meno. Ora lo sciatore rischia una condanna per maltrattamento di animali con una reclusione da 3 a 18 mesi, o multa da 5 mila a 30 mila euro, ma la sua posizione potrebbe aggravarsi. Infatti se l’animale dovesse morire a causa delle ferite riportate nell’impatto, l’inseguitore potrebbe essere condannato anche per uccisione di animali con una reclusione da 4 a 24 mesi.
Tuttavia, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, quanto accaduto in Val di Fiemme non è purtroppo un episodio isolato. Sono ormai numerosissimi i casi di animali selvatici, lupi e orsi soprattutto, inseguiti da automobili, foraggiati o attirati per scattare selfie, uccisi con trappole, presi a fucilate. E evidente che, proprio a causa dei nostri comportamenti scellerati, siamo noi a costituire un pericolo per i selvatici e non loro per noi. Cosa fare se si incontrano animali selvatici pericolosi? In primo luogo il rispetto reciproco è importante.
Quando si avvista un lupo da lontano, si devono sempre mantenere le distanze, restare in silenzio, osservare, non interagire e non avvicinarsi. Nel caso di un incontro ravvicinato, cioè con una distanza minore di 50 metri, è indispensabile valutare la situazione, l'animale farà lo stesso. In secondo luogo si deve lasciare al lupo una via di fuga. Se non si allontana fargli notare la propria presenza parlando con un tono di voce fermo e deciso. Se si decide poi di allontanarsi, camminare all'indietro, senza dare le spalle all'animale e soprattutto senza correre. Se il lupo si avvicina alzare le braccia sopra la testa in modo da apparire più grandi e quindi sembrare più minacciosi e fare rumore, per esempio battendo le mani.