BARI- Secondo quanto emerso dagli atti dell'inchiesta della Dda di Bari, due vigilesse della polizia locale di Bari avrebbero chiesto aiuto a Fabio Fiore, fedelissimo del clan mafioso Parisi, per punire una persona che le avrebbe insultate dopo aver ignorato un semaforo rosso. Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio che ha portato all'esecuzione di 130 misure cautelari nei confronti di persone affiliate o legate al clan Parisi.
Le vigilesse avrebbero dovuto reagire agli insulti e alle minacce segnalando l'accaduto all'autorità giudiziaria, ma invece avrebbero contattato Fiore in almeno cinque occasioni per metterlo al corrente della situazione. Secondo gli inquirenti, questo comportamento dimostra una "assoluta 'riverenza'" delle vigilesse verso l'autorità criminale mafiosa rappresentata da Fiore. L'auto del trasgressore è stata poi rubata e ritrovata nello stesso giorno della denuncia, con l'ipotesi che il furto sia stato commissionato come ritorsione al comportamento del trasgressore.
Nonostante l'episodio spiacevole, i pm sottolineano che questo non giustifica l'operato delle vigilesse, che sono consapevoli che azioni come il furto commissionato o le lesioni procurate non possono essere giustificate da appartenenti della pubblica amministrazione.
Le vigilesse avrebbero dovuto reagire agli insulti e alle minacce segnalando l'accaduto all'autorità giudiziaria, ma invece avrebbero contattato Fiore in almeno cinque occasioni per metterlo al corrente della situazione. Secondo gli inquirenti, questo comportamento dimostra una "assoluta 'riverenza'" delle vigilesse verso l'autorità criminale mafiosa rappresentata da Fiore. L'auto del trasgressore è stata poi rubata e ritrovata nello stesso giorno della denuncia, con l'ipotesi che il furto sia stato commissionato come ritorsione al comportamento del trasgressore.
Nonostante l'episodio spiacevole, i pm sottolineano che questo non giustifica l'operato delle vigilesse, che sono consapevoli che azioni come il furto commissionato o le lesioni procurate non possono essere giustificate da appartenenti della pubblica amministrazione.