BARI - La Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Loredana Capone, ha aperto il dibattito sulla proposta di legge per la gestione del servizio idrico integrato con un intervento incentrato sull'importanza di tutelare l'acqua come bene comune e di garantirne la gestione pubblica.
Capone ha sottolineato la preziosità dell'acqua, un bene primario ancora più importante in una regione come la Puglia, caratterizzata da scarsità di grandi corsi d'acqua e laghi. Ha quindi ricordato la lungimirante intuizione di Camillo Rosalba, l'ingegnere che nel 1868 ideò l'Acquedotto Pugliese, un'opera di ingegneria idraulica di primaria importanza che da oltre 100 anni porta l'acqua nelle case dei pugliesi.
La Presidente ha evidenziato l'efficienza di AQP, uno dei tre più grandi acquedotti d'Europa, e il suo ruolo di punto di riferimento anche per altri paesi. Ha quindi ribadito il no alla privatizzazione dell'acqua, sancito dal referendum del 2011 in cui il 97% dei pugliesi ha espresso la volontà di mantenere la gestione pubblica del servizio idrico.
Capone ha infine illustrato i punti salienti della proposta di legge in discussione, che mira a rafforzare la tutela dell'acqua come bene comune e a garantire la partecipazione dei Comuni nella gestione del servizio. Ha concluso il suo intervento affermando che la legge rappresenta un passo avanti nella gestione democratica delle risorse idriche e assicura la centralità dell'acqua come bene pubblico di tutti.
Capone ha sottolineato la preziosità dell'acqua, un bene primario ancora più importante in una regione come la Puglia, caratterizzata da scarsità di grandi corsi d'acqua e laghi. Ha quindi ricordato la lungimirante intuizione di Camillo Rosalba, l'ingegnere che nel 1868 ideò l'Acquedotto Pugliese, un'opera di ingegneria idraulica di primaria importanza che da oltre 100 anni porta l'acqua nelle case dei pugliesi.
La Presidente ha evidenziato l'efficienza di AQP, uno dei tre più grandi acquedotti d'Europa, e il suo ruolo di punto di riferimento anche per altri paesi. Ha quindi ribadito il no alla privatizzazione dell'acqua, sancito dal referendum del 2011 in cui il 97% dei pugliesi ha espresso la volontà di mantenere la gestione pubblica del servizio idrico.
Capone ha infine illustrato i punti salienti della proposta di legge in discussione, che mira a rafforzare la tutela dell'acqua come bene comune e a garantire la partecipazione dei Comuni nella gestione del servizio. Ha concluso il suo intervento affermando che la legge rappresenta un passo avanti nella gestione democratica delle risorse idriche e assicura la centralità dell'acqua come bene pubblico di tutti.