BARI - Tre cittadini kosovari sono stati oggetto di mandati di arresto europeo, accusati di favorire l'immigrazione illegale di 43 minori di nazionalità kosovara. L'inchiesta, condotta dall'Ufficio di Polizia di Frontiera Marittima ed Aerea della Polizia di Stato di Bari e coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari, ha portato alla luce una complessa rete di traffico di esseri umani.
Secondo quanto emerso dalle indagini preliminari, tra aprile e novembre del 2022, i minori, accompagnati da adulti, sono entrati in Italia attraverso il porto di Bari, dichiarando di far parte di "gruppi sportivi" diretti verso altri Paesi europei per partecipare a eventi sportivi juniores. Tuttavia, le indagini hanno rivelato che tali dichiarazioni erano false: nessun minore ha effettivamente partecipato a tornei sportivi e gli adulti accompagnatori sono ripartiti per il Kosovo poco dopo l'arrivo in Italia.
Una volta sbarcati sul territorio nazionale, i minori hanno richiesto assistenza presso gli Uffici di Polizia locali, dichiarando di essere stati abbandonati in Italia e di essere privi di supporto adulto e mezzi di sostentamento. In conformità con le normative vigenti, i minori stranieri non accompagnati sono stati affidati agli Enti Locali delle località di rintraccio, che si sono occupati di adottare le misure di tutela previste dalla legge e di rilasciare permessi di soggiorno per minore età .
I tre cittadini kosovari, presumibilmente gli accompagnatori dei minori, sono stati individuati come presunti responsabili dell'organizzazione dei viaggi a scopo di lucro. Uno di loro è stato arrestato in Bulgaria ed estradato in Italia la scorsa settimana, mentre gli altri due sono tutt'ora ricercati a livello internazionale.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che la colpevolezza dei sospettati dovrà essere accertata nel corso del processo, nel pieno rispetto del principio del contraddittorio tra le parti. La lotta contro il traffico di esseri umani, soprattutto quando coinvolge minori, rimane una priorità per le autorità competenti, che continuano a impegnarsi nella prevenzione e nella repressione di tali reati.