FRANCESCO GRECO. BRINDISI – Ora i gatti senza fissa dimora e senza un padrone ad accudirli hanno finalmente la loro casa. Almeno a Brindisi. Ma iI progetto “Vere casette per colonie feline”, che offre loro riparo per la notte, fa da apripista e potrebbe rappresentare un format che l’Italia e il mondo potranno adottare.
Per darsi un minimo di civiltà e migliorare la qualità del nostro rapporto con gli amici animali. Che chiedono solo un po’ di affetto e in cambio ne regalano tanto.
L’idea vincente è dell’Associazione Micetti di Brindisi OdV per la tutela del gatto Ets. Ecco come la pensa la presidente Antonella Brunetti.
Di cosa si tratta?
Sono le prime casette a grandezza d’uomo destinate a garantire un vero tetto a quei gatti liberi che non hanno possibilità di riparo, che si rifugiano in anfratti, case diroccate, cespugli, tombe e qualsiasi altro riparo di fortuna che spesso genera situazioni di pericolo per la loro incolumità o di malcontento da parte di chi ancora oggi non tollera la presenza dei felini.
Di che infrastrutture si tratta?
Sono casette realizzate dalla Falegnameria Abruzzese - IMMAQ Petwood - Creazioni per animali - che abbiamo scoperto casualmente nella ricerca di realizzazioni destinate ai gatti liberi sul territorio, cui vita e benessere è garantita grazie alle cure e dedizione dei volontari.
E quindi?
Abbiamo pensato: perché non creare una vera e propria casetta? Una casetta in cui sentirsi sicuri, dove mangiare e riposare in tutta serenità e protezione.
Com’è fatta?
All'interno hanno i lettini posizionati a colonna dove dormire e un ampio spazio interno come mangiatoia. Sono considerate cucce a baita, perciò la dimensione massima consentita fattibile è fino a 2x2 metri altezza massima 2,50. Munite di 4 gattaiole, una porta d'ingresso per umani e un soppalco a terrazzino dove i gatti posso stare in alto all'aria aperta con entrata e uscita sia interna che esterna. Capienza massima fino a una ventina di lettini per gatti.
Sul territorio comunale come sono posizionate?
Ogni comunità felina, là dove monitorabile, dovrebbe avere una casetta speciale come questa. Le prossime casette saranno destinate alla Colonia Felina del Cimitero di Brindisi e a quella della Colonia Felina di Contrada da Montenegro.
Per il rispetto degli animali i cittadini collaborano?
Ogni giorno giungono all’Associazione segnalazioni di casi di maltrattamento o di intolleranza alla presenza dei gatti stanziali, ricordando che la “territorialità “ è una caratteristica etologica del gatto, sancita anche dalla Legge Quadro Nazionale 281/91.
Queste infrastrutture potranno finalmente migliorare la cultura della convivenza con gli amici a quattro zampe?
Le casette rappresentano una visione nuova e di tutela per le colonie feline, con l’auspicio che con “il buon esempio“ possa crescere la comune sensibilità .
Quindi un format virtuoso da proporre che potrebbe cambiare la nostra cultura nel rapporto con i gatti?
Si, perché solitamente vengono collocate nelle oasi feline (aree aperte ma recintate che ospitano gatti liberi oggetto di procedura comunale). Ma questa è un’altra cosa. Non abbiamo oasi, solo colonie feline censite dove ci si arrangia per garantire protezione. C’è ancora gente che alimenta di nascosto i gatti per proteggerli da malintenzionati o per paura di essere attaccata. Ecco perché, ripeto, è necessario investire sul buon esempio per cambiare la cultura.