FRANCESCO GRECO - Leuca era Bruno, Bruno era Leuca. Un meraviglioso
effetto-Narciso denso di emozioni, sentimenti,
passioni, tanto lavoro.
In un giorno di inizio primavera, a 82 anni, in silenzio se n’è andato Bruno De Micheli: personaggio popolare, sincero, originale, amatissimo, come si dice iconico, un’istituzione per Leuca (come lo furono Mesciu Angiulinu della Pro- Loco, Pippi Petese “Lupo di Mare”, l’animalista Silvia Pontrelli).
Chi è andato a Leuca almeno una volta negli ultimi 50 anni (Bodini diceva che occorre visitare il Santuario della Madonna de Finibus Terrae, ora Basilica), non può non averlo incontrato e conosciuto.
La sua storica Edicola/Sali e Tabacchi nella Marina si affaccia proprio su Piazzetta Cristo Re, fra il ristorante “Calura” e i magazzini “Mosca”.
Dalla penombra del suo emporio, Bruno ha visto la metamorfosi di Leuca: da mèta di vacanza esclusive, vip (da Pasolini alla Principessa Soraya), a spiaggia popolare con le sue famose “bagnalore” dove prendevano il bagno le contadine e le tabacchine.
Con le famiglie festose, numerose, rumorose dei paesi limitrofi scarrozzate, negli anni Settanta dell’altro secolo, dalla corriera “Licchelli”: il capolinea era proprio davanti alla fontana che guarda la chiesa/convento. Sino agli yacht dei ricconi da tutto il mondo che sostavano nel porto in attesa di salpare per la Grecia.
Quando i giornali erano fatti e letti dal popolo, non come adesso dalle élite, ogni mattina d’estate Bruno ne vendeva migliaia di copie. Ogni giorno superava il suo stesso record. Anche le testate del Nord (Nazione, Resto del Carlino, per dire) e stranieri: The Times, Die Welt, Le Monde, etc. Inclusa, una volta l’anno, il 15 agosto, festa della Madonna (con la processione a mare), la “Spina de rizzu”. Leuca era cosmopolita, lingue, razze, religioni si intrecciavano splendidamente.
Aiutato dalla moglie Nunziatina e i figli Giuseppe (sposato con Rosangela) e Antonella (con Adriano), in una bottega dove si respirava il tempo passato, vendeva creme abbronzanti allineate in bella mostra sugli scaffali.
Ma l’emporio era anche ricevitoria Totocalcio. Bruno aveva l’abitudine di consigliare la compilazione al giocatore: suggeriva un 1 per Milan- Udinese, la x per Juventus-Torino, il 2 per Genoa- Lecce. E spesso ci azzeccava.
Poi gli anni passano per tutti, si era un po’ piegato nella postura, la barba si era fatta bianca. Lo si vedeva passeggiare, estate e inverno, sul celebre lungomare, fermarsi a fare due chiacchiere con i vecchi pescatori, i turisti curiosi di sapere aneddoti su Leuca, i villeggianti che lo riconoscevano. Tutti quelli che coglievano lo spessore umano del personaggio.
Ciao Bruno, e speriamo che lì dove adesso sei andato ci sia un lungomare pieno di sole, con il sussurro del mare che ti accarezza la pelle e il suo profumo che ti entra nel cuore, com’è stato per un secolo per la tua, la nostra amata Leuca.
In un giorno di inizio primavera, a 82 anni, in silenzio se n’è andato Bruno De Micheli: personaggio popolare, sincero, originale, amatissimo, come si dice iconico, un’istituzione per Leuca (come lo furono Mesciu Angiulinu della Pro- Loco, Pippi Petese “Lupo di Mare”, l’animalista Silvia Pontrelli).
Chi è andato a Leuca almeno una volta negli ultimi 50 anni (Bodini diceva che occorre visitare il Santuario della Madonna de Finibus Terrae, ora Basilica), non può non averlo incontrato e conosciuto.
La sua storica Edicola/Sali e Tabacchi nella Marina si affaccia proprio su Piazzetta Cristo Re, fra il ristorante “Calura” e i magazzini “Mosca”.
Dalla penombra del suo emporio, Bruno ha visto la metamorfosi di Leuca: da mèta di vacanza esclusive, vip (da Pasolini alla Principessa Soraya), a spiaggia popolare con le sue famose “bagnalore” dove prendevano il bagno le contadine e le tabacchine.
Con le famiglie festose, numerose, rumorose dei paesi limitrofi scarrozzate, negli anni Settanta dell’altro secolo, dalla corriera “Licchelli”: il capolinea era proprio davanti alla fontana che guarda la chiesa/convento. Sino agli yacht dei ricconi da tutto il mondo che sostavano nel porto in attesa di salpare per la Grecia.
Quando i giornali erano fatti e letti dal popolo, non come adesso dalle élite, ogni mattina d’estate Bruno ne vendeva migliaia di copie. Ogni giorno superava il suo stesso record. Anche le testate del Nord (Nazione, Resto del Carlino, per dire) e stranieri: The Times, Die Welt, Le Monde, etc. Inclusa, una volta l’anno, il 15 agosto, festa della Madonna (con la processione a mare), la “Spina de rizzu”. Leuca era cosmopolita, lingue, razze, religioni si intrecciavano splendidamente.
Aiutato dalla moglie Nunziatina e i figli Giuseppe (sposato con Rosangela) e Antonella (con Adriano), in una bottega dove si respirava il tempo passato, vendeva creme abbronzanti allineate in bella mostra sugli scaffali.
Ma l’emporio era anche ricevitoria Totocalcio. Bruno aveva l’abitudine di consigliare la compilazione al giocatore: suggeriva un 1 per Milan- Udinese, la x per Juventus-Torino, il 2 per Genoa- Lecce. E spesso ci azzeccava.
Poi gli anni passano per tutti, si era un po’ piegato nella postura, la barba si era fatta bianca. Lo si vedeva passeggiare, estate e inverno, sul celebre lungomare, fermarsi a fare due chiacchiere con i vecchi pescatori, i turisti curiosi di sapere aneddoti su Leuca, i villeggianti che lo riconoscevano. Tutti quelli che coglievano lo spessore umano del personaggio.
Ciao Bruno, e speriamo che lì dove adesso sei andato ci sia un lungomare pieno di sole, con il sussurro del mare che ti accarezza la pelle e il suo profumo che ti entra nel cuore, com’è stato per un secolo per la tua, la nostra amata Leuca.