'Cittadini alla mercé dei cinghiali': emergenza in Puglia, agricoltura in ginocchio e burocrazia impazzita!



TARANTO - L'invasione di cinghiali in Puglia è ormai fuori controllo. Danni alle colture, minacce ai centri abitati e pericoli per la sicurezza stradale: la situazione è drammatica e richiede un'azione immediata.

L'agricoltura è in ginocchio. I cinghiali devastano i campi, distruggono le protezioni e le infrastrutture, e mettono a rischio la sopravvivenza delle colture. Le perdite economiche per gli agricoltori sono ingenti e la loro frustrazione cresce di giorno in giorno.

La sicurezza è a rischio. I cinghiali si spingono sempre più vicino ai centri abitati, creando situazioni di pericolo per i cittadini. Le strade provinciali e comunali-rurali sono diventate zone a rischio, soprattutto al calar del sole. La paura è palpabile e il turismo potrebbe risentirne negativamente.

Burocrazia asfissiante. Le lungaggini burocratiche ostacolano l'attuazione del piano di abbattimento selettivo dei cinghiali. Il rimpallo di responsabilità tra Governo, Regione, Atc e associazioni venatorie non fa altro che aggravare la situazione.

Ambientalisti e animalisti: una difesa miope. Le posizioni oltranziste di alcune associazioni ambientaliste e animaliste non tengono conto del danno ambientale e sociale causato dai cinghiali. La fauna selvatica autoctona è minacciata e la sicurezza dei cittadini è messa a rischio.

Un anno fa si parlava di pandemia. Un convegno organizzato dalla CIA un anno fa aveva già lanciato l'allarme sulla gravità della situazione. A distanza di dodici mesi, il problema è ancora più urgente e le soluzioni non sono ancora state trovate.

Piano di abbattimento al palo. Le attività di abbattimento selettivo non sono ancora partite e la loro efficacia è incerta. La caccia con la tecnica dell'appostamento fisso potrebbe non essere sufficiente a contenere l'invasione.

Politica assente. La politica regionale è chiamata a rispondere con urgenza e responsabilità. Il piano di contenimento va implementato subito, snellendo le procedure burocratiche e semplificando le autorizzazioni.

Un dubbio inquietante. Le procedure farraginose potrebbero essere un espediente per non scontentare ambientalisti e animalisti, sacrificando l'agricoltura e la sicurezza dei cittadini.

La situazione è insostenibile. La Puglia non può più permettersi di attendere. Serve un'azione decisa e immediata per arginare l'emergenza cinghiali e tutelare il territorio, l'economia e la sicurezza dei cittadini.

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