Emiliano: 'Piano rifiuti Puglia innovativo, ma Governo in ritardo su fondi'


BARI - Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano è intervenuto questa mattina agli Stati generali dei rifiuti in Puglia, organizzati a Bari da Ricicla.tv.

Emiliano ha sottolineato le innovazioni del piano regionale per la gestione dei rifiuti, tra cui:

  • Realizzazione di impianti pubblici per l'equilibrio del sistema. La collaborazione con Acquedotto Pugliese (Aseco) mira a colmare lo sbilanciamento attuale, che vede la dipendenza da impianti privati.
  • Finanziamenti ai Comuni in ritardo sulla differenziata. L'obiettivo è di migliorare le performance, anche in ottica di produzione di energia dai rifiuti.
  • Riduzione delle emissioni di CO2. L'utilizzo di combustibile fossile negli impianti, come le cementerie, potrebbe essere sostituito dai rifiuti, dimezzando le emissioni.

Emiliano ha però evidenziato il ritardo del Governo nell'assegnazione del Fondo Sviluppo e Coesione, fondamentale per il settore dei rifiuti e per aumentare la raccolta differenziata a Taranto.

L'assessore regionale all'ambiente Anna Grazia Maraschio ha illustrato i dati:

  • Raccolta differenziata regionale al 60%. L'obiettivo è di raggiungere il 65/70%.
  • Ampia capacità di trattamento della frazione organica. Nuove autorizzazioni e realizzazioni di impianti in corso.
  • Obiettivi importanti per il riciclaggio delle frazioni secche. Collaborazione tra Regione, Ager e Conai.

Maraschio ha però ammesso la presenza di criticità:

  • Troppo organico nella raccolta indifferenziata. Necessità di servizi di raccolta differenziata porta a porta efficienti e responsabilizzazione delle comunità.
  • Fase 2 del porta a porta. Affinamento del servizio nei territori già performanti, con tariffazione puntuale per premiare i comportamenti virtuosi.

L'intervento di Emiliano e Maraschio evidenzia l'impegno della Regione Puglia per migliorare la gestione dei rifiuti, con un piano innovativo che punta sull'equilibrio del sistema, sulla riduzione delle emissioni e sulla responsabilizzazione dei cittadini. Il ritardo del Governo sui fondi però rischia di frenare questo percorso virtuoso.