MILANO - E' disponibile in digitale la seconda parte dell’Ep “Nord” (Sony Music Italia), il nuovo progetto discografico del direttore d’orchestra, pianista e compositore pugliese Francesco Maria Mancarella, che al Festival di Sanremo ha diretto Alessandra Amoroso. Abbiamo avuto il piacere di intervistarlo.
Qual è il filo conduttore che lega le composizioni di questo nuovo progetto?
Il suono del pianoforte. La melodia è il punto di partenza e quello d’arrivo. Ho spogliato la musica da tutte le infrastrutture che siamo abituati ad ascoltare. Ho registrato in Islanda al Syrland Studio aiutato dalla suggestione di quel paesaggio unico al mondo. Un luogo dove la fantasia può abbracciare le parti più nascoste del nostro inconscio.
Com'è stato dirigere Alessandra Amoroso al Festival di Sanremo?
Un’emozione che ricorderò per sempre. Una donna concreta, puntuale e precisa nella professione. È stato molto bello poter lavorare al suo fianco e condividere questa “versione” orchestrale del brano “Fino a qui”. Con Alessandra ho un rapporto di amicizia che va oltre il lavoro ed è per questo che è stato tutto speciale. Non è facile trovar qualcuno che creda nelle tue capacità: lei lo ha fatto con me e per questo le sarò per sempre grato.
Un’opinione sui brani scelti da Amadeus.
Alcuni dei brani in gara hanno incontrato il mio interesse altri meno. Penso che a prescindere dal brano, si prenda in considerazione ancor di più l’artista che lo presenta. Amadeus ha lavorato bene in questi anni, ha svecchiato il festival e lo ha reso il vero festival per tutti. A prescindere dal mio gusto personale è giusto precisare che dietro ad ogni brano, ci sono tanti ottimi professionisti che lavorano duro affinché il progetto musicale possa essere perfetto.
Quando ha iniziato a fare musica?
All’età di 6 anni grazie a mio padre. Anche lui è un pianista e lavora nel settore della musica da oltre 40 anni. Sono grato a lui per avermi permesso di poter vivere con la mia arte. Nel mio percorso di studio ho studiato al conservatorio musica classica e jazz e composizione per poi perfezionarmi nella composizione moderna e nella musica per film. Tutto questo oggi mi permette di poter pensare ad una musica senza barriere stilistiche.
Cosa pensa dell'attuale panorama della musica contemporanea?
È un panorama che si impoverisce ogni giorno sempre più. Conta la fama piuttosto che l’essere. Io uso la composizione come modo per esprimere quello che ho dentro, ed è solo quello che per me conta. Ho a che fare con giovani studenti da molti anni, ma diventa sempre più raro trovare qualcuno che si impegni nel coltivare la propria vena artistica piuttosto che inseguire il “successo”. Il successo è per me riuscire a diventare quello che si sognava di esser da bambini. Io ci sono riuscito e sono fiero di questo.
È importante per i bambini avvicinarsi alla musica? Quali possono essere i benefici?
La musica aiuta a creare ordine nella mente. Aiuta ad essere creativi, aiuta la scoperta. Ci supporta nei momenti tristi e ci sprona a dare il massimo nei momenti in cui non siamo al 100%. C’è la giusta musica per ogni momento della vita. Non esistono civiltà nella storia, che non abbiano avuto a che fare con la musica. Per l’umanità la musica è stata dio, è stata ristoro, oggi è convivialità e civiltà: insomma cambiano i tempi ma la musica resta.